Card. Onaiyekan: in Nigeria anche la politica è causa di violenza
“Il Signore accolga queste vittime, guarisca i feriti, consoli i familiari e converta i cuori crudeli”: Papa Francesco ieri ha ricordato nella preghiera quanti hanno perso la vita nei recenti attentati in Nigeria e Mali, auspicando un cambio di rotta nelle intenzioni di quanti seminano violenza. Al microfono di Linda Bordoni, il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, esprime riconoscenza per le parole del Pontefice, soprattutto perché attualmente in “Nigeria c’è una situazione di insicurezza generalizzata”. “Alle volte – spiega – si tratta di contrasti tra cristiani e musulmani, altre volte si tratta di contrasti fra allevatori di bestiame e agricoltori ma negli ultimi mesi, durante le elezioni, abbiamo visto una grande recrudescenza della violenza per motivi politici”.
La politica e le origini dei disordini
“La differenza politica in sé non dovrebbe causare disordine e violenza – prosegue il porporato – ma purtroppo in Nigeria i politici portano la battaglia politica fino al livello di una guerra generalizzata”. “Si dice, e sembra anche vero, che tanti politici reclutino elementi criminali, armandoli con armi illegali per causare disordine. E, ancor più serio e preoccupante, c’è chi dice che il governo stesso, e i politici da parte del governo, manipoli le agenzie di sicurezza nazionale, per esempio la polizia, perfino l’esercito nigeriano, e li usi per causare disordine, in modo da avere vantaggio sui concorrenti”. Una situazione “confusa”, quindi, dove non si riesce a trovare “la differenza tra armi legali e armi illegali” e, alla fine, è la “povera gente” che muore nel mezzo.
Rispetto per la vita umana
“La conferenza episcopale nigeriana”, precisa il card. John Olorunfemi Onaiyekan, si è più volte pronunciata “contro questa cultura di violenza che va contro la vita”: “abbiamo sempre parlato della necessità di rispettare la vita umana, non importa se cristiana o musulmana, fulani, perché ogni vita umana è una vita creata a immagine di Dio”. “La dichiarazione del Santo Padre ieri all’Angelus – conclude l’arcivescovo di Abuja – sarà per noi una grande fonte di incoraggiamento: dobbiamo seguire la sua preghiera, affinché il cuore dei malfattori sia cambiato, e diventino gente di pace e di giustizia”.
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