Via della Seta, ancora confronto nel governo italiano
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Il vicepremier Salvini continua ad essere scettico sulla Via della Seta. "Voglio controllare settori strategici per la sicurezza nazionale" perchè "le chiavi di casa le devono possedere gli italiani", dice Salvini rispondendo ai giornalisti, assicurando anche che non ci sarà nessun problema con gli Stati Uniti.
Risponde l’altro vicepremier Di Maio convinto che “l'Italia debba rispettare i propri alleati atlantici e onorare sempre gli impegni presi, ma che possa anche scegliere come e dove andare. Occorre fare le cose con coscienza e responsabilità. Mi auguro che la Lega sia della stessa idea, perché negli
ultimi giorni ho visto posizioni diverse, un po' schiacciate su quello che chiedono gli altri Paesi e non su quello che vuole e fa bene all'Italia. Mi ha sorpreso, non lo nascondo".
Per il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi "per l'Italia il processo d'integrazione europea, la Nato, e più in particolare, l'alleanza e l'amicizia leale con gli Usa restano punti di riferimento imprescindibili. La firma di un 'memorandum of understanding' con la Cina non modifica questi orientamenti di fondo, tanto più che non è giuridicamente vincolante”.
Ieri, il premier Conte aveva detto che l'Italia “firmerà il memorandum d'intesa commerciale con la Cina nell'ambito di una cornice di vincoli, obiettivi e modalità di connettività euro-asiatica definiti dall'iniziativa "Belt and Road"".
Per la vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento Ue, Patrizia Toia bisogna difendersi da “investimenti predatori” e la Ue ha emanato un regolamento in merito.
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