175 milioni di bimbi assenti dai banchi della scuola materna
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
L’istruzione nella prima infanzia è un importante fattore di sviluppo psicofisico nei bambini, che ne determina anche il futuro sociale, specie tra le popolazioni arretrate dei Paesi più poveri
Metà dei bimbi mancano all’appello nelle classi prescolari
Ad oggi, circa la metà dei bambini - il 47 per cento - non frequenta la scuola preprimaria, vale a dire che 175 milioni di piccoli allievi mancano all’appello nelle scuole dell’infanzia in tutto il mondo, subendo sin dall’inizio di profonde diseguaglianze. Gli Stati sottovalutano - ammonisce l’Unicef - un’occasione fondamentale di investimento per il progresso dei loro popoli. Se infatti 4 bambini su 5 sono iscritti alla scuola preprimaria nei Paesi a più alto reddito, la percentuale scende ad 1 su 5 in quelli a più basso reddito.
Scuola dell’infanzia favorisce il percorso educativo
Lo studio dimostra come i bambini supportati da un’istruzione prescolare abbiano probabilità due volte maggiori di stare al passo con i programmi di apprendimento nella scuola primaria. La forbice si allarga nei Paesi più arretrati, come ad esempio in Nepal, dove i bambini che seguono corsi prescolari hanno probabilità 17 volte maggiori di concludere la scuola primaria e di raggiungere le competenze minime in scrittura, lettura e matematica. In generale gli scolari privati della preparazione prescolare hanno maggiori difficoltà a completare gli studi e più possibilità di ripetere gli anni, oltre che minori opportunità di emanciparsi e di contribuire allo sviluppo di società prospere e pacifiche.
Povertà e disparità sociali
Le cause principali della disparità nell’istruzione prescolare sono infatti la povertà e le diseguaglianze sociali. In oltre 60 Paesi i bambini più poveri hanno probabilità 7 volte minori rispetto ai figli di famiglie più ricche di frequentare corsi preprimari. Quelli che vivono in città hanno 2 volte e mezzo più probabilità di accedere all’istruzione prescolare rispetto a quelli che abitano nelle aree rurali. Importante discriminante, oltre il benessere economico della famiglia, è anche il livello d’istruzione della madre. I figli di donne che hanno completato il ciclo di studi secondario hanno probabilità 5 volte superiori di frequentare programmi prescolari.
Conflitti e calamità
Altra causa determinante sono le guerre e le calamità: 82 milioni di bambini in età prescolare - 1 su 4 a livello globale – vivono in 33 Paesi colpiti da conflitti o disastri e ben due terzi di loro non accedono a corsi preprimari, privati di un valido supporto anche psicologico per superare i traumi che subiscono.
Appello ai governi: investite di più nell’istruzione
Riguardo gli investimenti degli Stati, la media globale è del 6,6 per cento dei bilanci per l’istruzione nazionale dedicati a quella prescolare, con punte minime del 2 per cento nei Paesi a più basso reddito e punte dell11 per cento in quelli a più alto reddito. Da qui l’appello della direttrice esecutiva dall’Unicef Henriette H. Fore: “Se vogliamo dare ai nostri bambini migliori possibilità di vita per avere successo in un’economia globalizzata, i leader devono dare priorità e risorse apposite all’istruzione prescolare”. L’Onu chiede quindi ai Governi di impegnare almeno il 10 per cento delle loro risorse nazionali per l’istruzione e di rendere universale almeno 1 anno di istruzione prescolare.
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