6 aprile 2009, ore 3.32: L’Aquila ricorda i dieci anni dal terremoto
Giancarlo La Vella - L’Aquila
Tutti gli abitanti del centro Italia ricordano quel 6 aprile del 2009, quando, alle 3.32 di notte, vennero svegliati dal terremoto. A Roma e in altre città distanti si avvertì distintamente la scossa tellurica che causò danni ingenti all’abitato dell’Aquila e ai paesi limitrofi. 309 le persone che persero la vita. Oltre 1600 i feriti. Tutta l’Italia e anche la comunità internazionale si mobilitarono per soccorrere la popolazione scampata alla furia del sisma, dapprima alloggiata in tende, poi in prefabbricati, quindi in palazzine costruite in una zona distante dal centro.
La ricostruzione ancora in corso
Molto è stato fatto da dieci anni ad oggi e molto c’è ancora da fare per riportare l’aquilano alla normalità. A fronte di molti edifici ricostruiti, il centro, soprattutto gli edifici pubblici e le scuole, scontano un grave ritardo e l’Aquila non è ancora il capoluogo dove vita sociale e commercio riempivano strade e locali. Lo racconta uno dei sopravvissuti, il signor Gerardo, che, come dieci anni fa, ricorda ai microfoni di Radio Vaticana Italia quella drammatica esperienza e come oggi la città cerca di mostrare, pur a fatica, un volto nuovo.
Le iniziative nel decimo anniversario del sisma
In due giorni all’Aquila si svolgono molte iniziative per ricordare il tragico sisma del 2009 e soprattutto le vittime, come i ragazzi che perirono nella Casa dello Studente. Ma il momento più significativo sarà la Messa presieduta dopo la mezzanotte nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, presieduta dall’arcivescovo dell’Aquila, card. Giuseppe Petrocchi. Nel corso della celebrazione eucaristica verranno letti i nomi di tutte le vittime del sisma. Seguirà una veglia di preghiera, poi alle 3.32, ora della scossa, in Piazza Duomo 309 rintocchi ricorderanno quanti hanno perso la vita quella notte. Nel corso della giornata si svolgeranno altre celebrazioni, che coinvolgeranno anche mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo emerito dell’Aquila e alla guida della diocesi in quel 6 aprile 2009.
Nel dramma del terremoto anche miracoli
Tanti coloro che sopravvissero e, anche giorni dopo il sisma, vennero estratti vivi dalle macerie, quando non si sperava più che fossero in vita. E’ il caso della donna anziana ritrovata dopo due giorni dalla scossa seduta sul letto della sua stanza al terzo piano di un’antica palazzina, in un’ala rimasta miracolosamente in piedi. Il genero, il signor Marcello, come dieci anni fa, racconta ai nostri microfoni quella vicenda che ha del miracoloso.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui