La libertà fondamento dell'identità: apre il Festival delle religioni
Luca Collodi - Città del Vaticano
Si apre questo pomeriggio a Firenze, fino a domenica prossima, la IV edizione del “Festival delle Religioni”. Sabato 27 aprile, il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, chiuderà la Porta Santa della Basilica di San Miniato al Monte aperta un anno fa dall’arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori, per il Millenario dell’Abbazia.
Una manifestazione non solo per religiosi
L’obiettivo è parlare di religione e degli influssi che essa ha nella società, coinvolgendo atei e credenti, laici e religiosi. Per questa ragione hanno preso parte dal 2014, alle diverse edizioni, filosofi, teologi, giornalisti, sociologi, economisti, storici, scrittori ed artisti di fama nazionale ed internazionale.
Il tema dell’edizione 2019 ‘Ora-te’
“Il Festival delle Religioni - afferma a Radio Vaticana Italia dom Bernardo Gianni, priore dell’Abbazia di San Miniato al Monte a Firenze - affronta tematiche religiose quando ancora la dimensione religiosa non era diventata un fatto sociale e politico fino a scuotere l’Europa e il mondo a causa del terrorismo”. Il Festival, prosegue padre Bernardo, "ha cominciato infatti nel 2014 promuovendo il messaggio 'Incontrandoci su ciò che ci divide' ponendo una lente di ingrandimento sulle fratture del nostro tempo, sui punti di distacco tra le singole religioni, soffermandosi proprio sulle divisioni per affrontarle e conoscerle”.
A San Miniato al Monte - abbazia simbolo per la fede universale e sede in questa occasione di una grande veglia di preghiera comune - "ci impegnamo a chiudere, dice padre Bernardo, il millenario della nostra Abbazia nel segno tipicamente monastico dell'accoglienza e della condivisione tra prospettive e sensibilità diverse proponendo la via difficile ma necessaria del dialogo". Nelle parole del priore anche una riflessione sulla cristianità di oggi : "piuttosto che proclamarci ferrati nel rispetto della tradizione - afferma - la proposta che San Miniato vuole fare è riportare al centro del nostro cuore la preghiera, fermarsi e riscoprirne il valore nel mondo convulso di oggi. Senza pregare si perde la fede, diceva Lutero, e noi vogliamo portare tutto a questo essenziale, il mistero di Dio".
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