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Nicaragua. Card. Brenes: tutte le proteste siano pacifiche e non violente

Il giorno dopo gli interventi della polizia e dei paramilitari che sabato a Managua hanno attaccato una manifestazione causando diversi feriti, nell’omelia di ieri, il cardinale arcivescovo di Managua, Leopoldo Brenes, ha denunciato le troppe situazioni di scontro che si stanno verificando nel Paese

Patricia Ynestroza – Vatican City

Di fronte a queste situazioni di duro confronto, il cardinale esprime il suo dolore. "Per me è molto triste – ha affermato - che tra noi nicaraguensi continuiamo a confrontarci, e continuino le azioni di violenza che stanno causando feriti e arresti. Il card. Brenes ha esortato la popolazione, specialmente i fedeli cattolici, ad intensificare le loro preghiere perché gli atti di violenza e di scontro, che portano ferite fisiche ma soprattutto spirituali, possano scomparire dalla "nostra cultura, soprattutto in questo tempo di Quaresima, che è un tempo di riconciliazione, è tempo di potersi guardare negli occhi ed evitare ogni tensione tra fratelli". Il cardinale rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della Messa nella parrocchia di San Francisco di Paola a San Francisco Libre, ha detto che le manifestazioni devono essere fatte in un ambiente pacifico e non in un ambiente violento e che non ci siano scontri.

La violenza può complicare il lavoro dei testimoni nel dialogo nazionale

Un giornalista ha chiesto al porporato se questi atti di violenza nel tentativo di fermare la protesta, non rischino di ostacolare il lavoro dei Testimoni nel dialogo, cioè del nunzio apostolico e del delegato dell'Osa. "Penso che ogni situazione di violenza può farci fare un passo indietro nel dialogo, rispetto alle cose già negoziate” ha detto. Il cardinale ha poi lamentato che ancora non c’è un documento scritto su quanto si è deciso al tavolo dei negoziati e speriamo che tutto si possa fare il più presto possibile, come chiede anche il Papa”. Inoltre ha ricordato che “i vescovi, pur non essendo fisicamente presenti al tavolo negoziale, pregano molto per la buona riuscita dei colloqui, affinché i delegati presenti agli incontri, si lascino invadere dalla meravigliosa potenza dello Spirito Santo, necessario per continuare a dialogare con grande sincerità”.

La Croce Rossa ha il compito di liberare i prigionieri politici

Per quanto riguarda la liberazione dei prigionieri politici, il card. Brenes ha detto che la Croce Rossa ha la lista dei detenuti e si prevede un annuncio anticipato sulla loro liberazione. Inoltre ha ricordato quanto ha detto quattro mesi fa, che sarebbe importante per le organizzazioni che hanno le liste dei prigionieri, come la Commissione per i diritti umani, la polizia, il governo, la Commissione per la verità, che si incontrino per unificare i loro dati sul numero di detenuti politici, in modo da avere una lista ufficiale e pubblicarla.

Mons. Silvio Báez: evitare la "legge dell'aggressione e della mancanza di rispetto"

Il vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Managua, mons. Silvio Báez, questa domenica ha invitato la popolazione a non lasciarsi provocare dalla "legge di aggressione e mancanza di rispetto" delle autorità del Paese. Al termine della Messa domenicale in una parrocchia alla periferia di Managua, il presule ha detto: "Non dimentichiamoci, siamo tutti fratelli e sorelle, perché siamo figli e figlie dello stesso padre (Dio), al di là delle differenze ideologiche, religiose e culturali, al di là di tutto”. Il vescovo, ricordando la necessità di "tessere nuovi legami di relazioni sociali nel nostro Paese", ha invitato i cristiani ad essere "i primi" a crearli. "Sogno un Nicaragua costruito su una pace vera – ha detto - che nasca dalla giustizia sociale. Sogno un Paese dove tutti possano mettere in comune le nostre idee e i nostri interessi, per il bene di tutta la società”.
 

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01 aprile 2019, 14:44