Orrore in Sri Lanka: esplosioni in chiese e hotel di tutto il Paese
Giada Aquilino - Città del Vaticano
Sale a 290 morti e 500 feriti il drammatico bilancio, ancora provvisorio, degli attentati avvenuti ieri in Sri Lanka. Otto le esplosioni che hanno colpito tre chiese durante le celebrazioni pasquali e tre hotel di lusso di Colombo. Le deflagrazioni nella chiesa di Saint Anthony a Colombo, in quella di Saint Sebastian a Negombo, località a maggioranza cattolica a nord della capitale, e nella Zion Church a Batticaloa, nell’Est. Annullate le celebrazioni di Pasqua in tutto il Paese, imposto il coprifuoco - revocato all'alba di oggi - e bloccati temporaneamente tutti i social network. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione per gli attacchi, ma il ministro della Difesa, Ruwan Wijewardene, ha detto che tutti i responsabili degli attacchi "sono stati identificati" e ne sono stati arrestati sette, parlando di atti di "terrorismo" compiuti da estremisti religiosi. La polizia ha esortato la popolazione a mantenere la calma.
Nuove esplosioni alla periferia di Colombo
Tra gli alberghi colpiti, frequentati pure da turisti, il Cinnamon Grand Hotel, il Kingsbury e lo Shangri-La, situati nel cuore di Colombo. Segnalate ancora esplosioni in un hotel di Dehiwala, un sobborgo meridionale della capitale, e nella zona di Dematagoda, a nord di Colombo. La sicurezza in città e nell'aeroporto, intanto, è stata intensificata. Tra le vittime, secondo le autorità, anche stranieri: almeno 35. Una condanna agli attentati è giunta del presidente dello Sri Lanka Mathripala Sirisena e dalla comunità internazionale.
Le parole del card. Ranjith
Alla notizia della strage, riporta l'agenzia AsiaNews, il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha espresso “condoglianze per le vittime”, ha invitato a pregare per il Paese e ha chiesto una inchiesta "solida e imparziale". L'isola piange le vittime cristiane e - prosegue Asia News - nel frattempo lancia una raccolta di sangue in tutti gli ospedali: lo ha detto il card. Ranjith, in una conferenza stampa, esortando tutti i cittadini a recarsi negli ambulatori per i prelievi e chiedendo ai medici, nel giorno di riposo per la festività, di tornare in servizio per “salvare almeno una vita”.
La guerra civile
Il Paese, di 21 milioni di abitanti a maggioranza buddista, con un 7% di cristiani, ha vissuto una lunga guerra civile tra governo srilankese e ribelli tamil: dati Onu parlano di almeno 80 mila vittime tra il 1979 e il 2009.
(Ultima modifica: lunedì 22 aprile ore 9.30)
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