A Torino un convegno sul gioco d’azzardo: occorre coordinamento fra istituzioni
Luca Collodi – Città del Vaticano
Il gioco pubblico d’azzardo fa male, alla salute delle persone e ai bilanci pubblici, dello Stato e degli Enti locali. Un fenomeno tanto esteso, ammonta a 107 miliardi il suo consumo nel 2018, quanto complesso, che mina la stabilità economica e sociale del Paese. E' quanto emerso dal convegno organizzato ieri a Torino dalla Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, in collaborazione con la Fondazione Antiusura San Matteo di Torino, su “Azzardo: fra legislazione nazionale, regionale e regolamentazione degli Enti locali”.
Il Convegno
L’evento, afferma Michela Di Trani, portavoce della Consulta Nazionale Antiusura, è stata l’occasione per affrontare il tema dell’azzardo con i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Sono emerse delle proposte di intervento che mirano a una progressiva recessione dal danno sistemico alla società e alla persona al fine di una decisa riduzione sia dell’offerta e sia del consumo.
Il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo
L’Autorità garante delle Comunicazioni, inoltre, deve indicare procedure che rendano effettiva “l’inibizione di ogni forma di spot, richiami, sollecitazioni commerciali”. In attesa dell’entrata completa in vigore delle norme contro la pubblicità e le sponsorizzazioni per il gioco d’azzardo, il convegno sollecita “provvedimenti amministrativi per tutelare la salute, nella comunicazione con i cittadini, con la richiesta di anticipare norme più stringenti per chi acquista tagliandi di lotterie e altre forme di azzardo”.
La dislocazione delle sale da gioco
Sulla dislocazione dei punti di accesso all’offerta di gioco d’azzardo “alla Regione va la competenza sulle regole fondamentali della selezione dei luoghi meno impattanti. Ai Comuni e alle città metropolitane è stato richiesto di deliberare piani regolatori al riguardo”.
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