Medio Oriente: tregua tra Israele e gruppi palestinesi
Elvira Ragosta- Città del Vaticano
Si sono fermati i lanci di razzi da Gaza verso Israele e l'esercito israeliano, che in nottata ha colpito 30 obiettivi nella striscia di Gaza, conferma il raggiungimento di un’intesa per il cessate il fuoco a partire dalle 7 ora locale. La tv israeliana, citando fonti palestinesi, ha riferito che Israele si sarebbe impegnata a realizzare entro una settimana tutti gli impegni concernenti la tregua con Gaza e che in merito, ci sono garanzie dell'Onu e dell'Egitto.
Il cessate il fuoco dopo due giorni di escalation
La tregua arriva dopo due giorni di violenze tra Israele e gruppi palestinesi in cui da Gaza sono stati lanciati 700 razzi verso Israele che ha risposto con raid aerei e forze di terra. Nella Striscia sono rimasti uccisi 25 palestinesi, tra cui due donne incinte e una ragazza e 170 sono stati feriti, secondo quanto reso noto dal ministero della Sanità locale, citato dall'agenzia di stampa Maan. La Jihad islamica ha annunciato la morte di otto dei suoi miliziani e Hamas di due combattenti. Fonti israeliane stimano invece in 15 i miliziani uccisi. Sono, invece, 4 le vittime israeliane.
Israele e Hamas non hanno una vera e propria strategia politica
“Sia Israele che Hamas che lo stesso Egitto – osserva Lorenzo Trombetta, esperto dell’area mediorientale - non sembrano avere una vera e propria strategia politica nel lungo termine, ma vanno avanti per questo tipo di espedienti: inasprimento, negoziati, tregua e poi di nuovo inasprimento della tensione”. Circa le motivazioni anche economiche alla base dell’acuirsi della tensione dell’ultimo fine settimana, Trombetta aggiunge: “Motivazioni economiche sono alla base di tutta la dinamica in corso in tutta la regione mediorientale. Nello specifico delle ultime due settimane, i tentativi di Israele tramite il Qatar di pacificare la situazione a Gaza e quindi anche di mantenere Hamas sul piano politico e non su quello militare sono falliti; anche l’ampliamento della zona di pesca per i pescatori di Gaza da parte israeliana è stato un espediente che ha dato pochi benefici nel medio e lungo termine. Sono cerotti su delle ferite più profonde”.
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