Migranti sempre più giovani in fuga attraverso il Mediterraneo
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
Lieve calo degli arrivi di migranti sulle rotte mediterranee verso l’Europa ma cresce il numero dei minori, così come documentano i dati dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, relativi ai primi tre mesi del 2019.
16 mila nuovi arrivi nel 2019 e 365 morti in mare
Sono circa 16 mila le persone sbarcate - tra il primo gennaio ed il 31 marzo di quest’anno - nel continente europeo, in fuga dai loro Paesi, spinti per diversi motivi ad abbandonare le proprie case verso un futuro ignoto, che si rivela sovente tragico, fino alla morte, come capitato a 365 di loro morti nel Mediterraneo, nell’arco di soli 90 giorni.
3.800 minori in tre mesi, 1 su 4 rispetto agli arrivi totali
Tra questi migranti arrivati in Europa tra mille peripezie e sofferenze ben 3.800 sono minori. Vale a dire una percentuale, rispetto agli arrivi totali, che sale da 1 su 5 ad 1 su 4 di migranti sotto il 18 anni, che si aggiungono ai circa 41 mila bambini e ragazzi già presenti all’inizio del 2019 nelle strutture di accoglienza in Italia, Grecia e nei Balcani, di cui quasi 17 mila sono arrivati non accompagnati.
Appello dell’Unicef per 27 milioni di dollari
Un quadro dell’infanzia migrante in Europa che preoccupa grandemente l’Unicef, che rivolge un appello alla comunità internazionale per incrementare la raccolta di fondi - 27,5 milioni di dollari - nel 2019, da destinare a programmi di protezione, istruzione e offerta di servizi dedicati ai minori.
Maggiore tutela su tutti i fronti per i piccoli migranti
Allo stesso tempo l’agenzia dell’Onu per l’infanzia richiama tutti gli Stati partner ad investire maggiori risorse per realizzare gli impegni concreti che sono alla base della sua missione: proteggere i minori migranti da sfruttamento e violenze; porre fine alla loro detenzione; favorire l’unità familiare e ridurre l’apolidia; garantire cure e accesso ai servizi sanitari e corsi d’istruzione. L’Unicef chiede inoltre di tutelare i piccoli migranti da atti discriminatori e xenofobi.
Fare fronte alla cause dell’immigrazione massiva
Infine un invito fermo alla responsabilità per fare fronte alle cause che allontanano i bambini e i giovani dalle loro case attraverso politiche e investimenti finanziari su tutte le aree degli Obiettivi di sviluppo sostenibile -fissati dalle Nazioni Unite - da raggiungere entro il 2030, come la protezione sociale, l’occupazione giovanile, le azioni per il clima, per la pace e la giustizia. Solo così si potrà invertire una tendenza all’immigrazione massiva per i popoli più svantaggiati in fuga da miseria, conflitti, persecuzioni, disperazione sociale.
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