Rilanciare il valore delle mamme
Roberta Gisotti - Città del Vaticano
“Crediamo che le madri abbiano una grande energia che merita di essere sostenuta e che la prospettiva femminile debba essere colta, valorizzata e compresa in tutti gli ambiti”: è il cuore del progetto “Valore mamma”, ideato dall’Istituto di studi superiori sulla donna dell’Università Pontificia Regina Apostolorum (Upra). In questo ambito è nata l’idea della “Settimana della mamma”, giunta alla sua V edizione, con tanti partner tra i promotori, in vari campi di attività lavorative, culturali, umanitarie e un calendario ricco di temi ed eventi - ospitati in diverse sedi, nei giorni dal 6 al 12 maggio - consultabile sul sito www.upra.org/evento/58757/
Consapevolezza e nuove risorse
Si parte oggi pomeriggio con la tavola rotonda “Essere mamme tra consapevolezza e nuove risorse”, con la presentazione dei risultati di una ricerca condotta tra le mamme romane, come spiega la prof.ssa Adele Ercolano coordinatrice dell’area culturale dell’Istituto di studi superiori della donna, responsabile della Settimana della mamma
R. – Abbiamo voluto creare un’occasione per recuperare il valore della maternità: un valore chiaramente importante non solo per le mamme, ma anche un valore sociale da sottolineare. Quindi abbiamo iniziato a creare dei momenti di incontro e di confronto e di condivisione con le mamme, e da lì poi è nata l’idea, nel 2015, di creare questa “Settimana della mamma”
Il ruolo della mamma, oggi, è sovente al centro di dibattito nella società civile e anche di richiami nella comunità ecclesiale; sovente la maternità è vista in realtà dalle giovani donne come una dura prova da affrontare e rimandare, perché in qualche modo non si è pronte. Che cosa ha reso le giovani donne insicure e offuscato, in qualche modo, quell’orgoglio di essere mamme?
R. – Sicuramente la risposta è collegata alla mentalità del lavoro, un lavoro che impedisce spesso alle donne di poter svolgere sia il loro ruolo di mamme sia il loro ruolo professionale; quindi, l’organizzazione del lavoro così come si presenta ancora oggi, sicuramente è uno degli elementi che ha maggiormente poco incentivato le donne alla maternità o comunque le ha messe in condizione di non diventare mamme come vorrebbero. Proprio oggi presenteremo, nel primo incontro inaugurale della “Settimana della mamma”, i risultati di un sondaggio che il Forum delle Associazioni familiari ha realizzato proprio sull’essere mamme a Roma e in questo sondaggio emerge molto chiaramente che uno degli elementi che ha impedito alle mamme, alle donne di avere più figli è proprio il motivo economici, quindi chiaramente legato anche alla precarietà del lavoro. E questo dato sappiamo bene che pesa come un macigno proprio sull’inverno demografico del nostro Paese.
Dalla vostra esperienza di queste cinque edizioni di “Settimane della mamma”, avete l’impressione che le donne si sentano in definitiva abbandonate nella società con i loro problemi?
R. – C’è una certa delusione delle mamme soprattutto rispetto al mondo del lavoro, che non è un mondo – diciamo così – “mother friendly”, in termini generali. Poi le statistiche, purtroppo, ogni anno ci ricordano che nonostante ormai siano più di 20 anni che affrontiamo il tema delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro, comunque il tema della partecipazione delle donne in Italia e a Roma rimane comunque una sfida aperta
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