Sudan: primo accordo tra militari e civili, ma scontri a Khartoum
Elvira Ragosta – Città del Vaticano
Erano ripresi ieri, dopo uno stallo di 15 giorni, i colloqui tra le due parti per delineare il futuro del Paese, dopo la deposizione, lo scorso 11 aprile, di Omar al Bashir. Il consiglio militare e i rappresentanti della protesta civile hanno trovato un accordo sulla struttura del governo di transizione che guiderà il Sudan fino alle prossime elezioni, ipotizzabili tra due o quattro anni.
Almeno 90 le persone uccise durante le manifestazioni
Gli scontri di ieri sono scoppiati in serata, proprio quando giungeva l’annuncio di questo primo accordo raggiunto tra gli organizzatori della protesta e i militari. “Elementi non identificati che volevano sabotare i negoziati tra le due parti” hanno aperto il fuoco davanti al quartier generale dell’esercito sudanese, dove un sit-in organizzato dai manifestanti è in corso da oltre un mese, uccidendo un comandante della polizia militare e ferendo tre soldati e diversi civili” ha reso noto il Consiglio militare. Ma secondo fonti mediche vicine al movimento di protesta, sei manifestanti sono stati uccisi. Secondo un’associazione di medici vicina alla protesta, citata da Le Figaro, 90 persone sono state uccise dalla polizia dall’inizio delle manifestazioni il 19 dicembre. Le autorità sudanesi parlano invece di un bilancio di 65 morti.
Incriminato l’ex Presidente al Bashir
Sempre ieri, le autorità giudiziarie sudanesi hanno incriminato l'ex Presidente Omar al Bashir, attualmente detenuto a Khartoum, con l'accusa di coinvolgimento e incitazione nell'uccisione di manifestanti durante i disordini che hanno portato alla sua cacciata il mese scorso.
Nuovo organo di transizione composto da soli civili
Riguardo all’accordo raggiunto ieri tra militari e civili, Antonella Napoli, direttrice di focusonafrica.info afferma: “Intanto è stato superato lo scoglio più importante, quello della sovranità reclamata dai militari. Questo nuovo organo di transizione sarà totalmente composto da civili e avrà totale potere legislativo e in qualche modo i militari manterranno quasi un ruolo simbolico”.
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