Sviluppo sostenibile: passi avanti nella Ue ma ancora criticità
Alessandro Guarasci – Città del vaticano
Negli ultimi anni l'Unione Europea ha fatto progressi sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, ma restano criticità e disuguaglianze tra gli Stati membri. E’ quanto emerso oggi in apertura a Roma all’Auditorium Parco della Musica, del Festival dello Sviluppo sostenibile, organizzato da ASviS, rete di 200 istituzioni e della società civile. Tutela dell’ambiente, lotta alla povertà, istruzione di qualità, sono solo alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030. L'analisi realizzata dall'ASviS, aggiornata al 2017, traccia l'evoluzione dell'Unione Europea e dei suoi 28 Stati membri rispetto al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall'Agenda.
Le conclusioni dello studio
Dallo studio emerge, in particolare, che tra il 2016 e il 2017 si registrano miglioramenti per gli obiettivi: Sconfiggere la povertà, Sconfiggere la fame, Salute e benessere, Istruzione di qualità, Parità di genere, Lavoro dignitoso e crescita economica, Riduzione delle diseguaglianze, Città e comunità sostenibili, Vita sott'acqua, Pace e Giustizia. Risultano invece stabili gli indicatori relativi agli obiettivi: Energia pulita e accessibile, Imprese innovazione e infrastrutture, Consumo e produzioni responsabili, Lotta contro il cambiamento climatico, Vita sulla terra, Partnership per gli obiettivi.
La situazione dell’Italia
In nove casi l'Italia consegue risultati peggiori rispetto alla media europea (povertà, istruzione, lavoro, innovazione, disuguaglianze, città, ecosistemi marini, governance e partnership), in un caso l'Italia presenta un dato vicino a quello medio europeo (parità di genere), mentre in sei casi l'Italia è in una condizione migliore (alimentazione, salute, energia, economia circolare, cambiamento climatico ed ecosistemi terrestri).
Premier Conte: coniugare stabilità e welfare
Per il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, che ha inaugurato il Festival, la stabilità finanziaria e politiche sociali vanno integrate: "Se le due dimensioni non vengono armonizzate nel segno del benessere, ulteriori progressi sulla strada dell'integrazione europea possono diventare politicamente insostenibili, pregiudicando anche la possibilità di costruire un'Europa sostenibile sotto il profilo ambientale".
C’è attesa per il voto europeo
"Dopo le recenti prese di posizione delle diverse istituzioni europee - sottolinea il portavoce dell'Asvis Enrico Giovannini - il prossimo mese sarà decisivo per l'Unione Europea, con l'elezione del Parlamento, la nomina del nuovo Presidente della Commissione e la definizione delle priorità strategiche per il prossimo quinquennio. Se le priorità e la struttura della Commissione venissero disegnate in linea con l'Agenda 2030 avremmo una vera 'rivoluzione positiva' per l'Unione Europea, anche in risposta alle aspettative di rinnovamento espresse dai cittadini”.
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