Campi estivi dei comboniani: esperienze di condivisione e ascolto
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
"Mettersi in ascolto della realtà e lasciarsi trasformare da essa": Daniele Comboni lo ha fatto e così dopo di lui i comboniani che vivono il suo carisma e oggi i giovani che i religiosi formano e accompagnano nella crescita. E' il cuore anche dei campi estivi proposti da Giovani Impegno missionario- GIM della famiglia comboniana per i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni. "L'estate è il momento ideale per conoscere la realtà che ci circonda, andare a fondo e farsi interrogare da essa e tornare a casa arricchiti di volti, storie, ascolto, fatica e soprattutto arricchiti di domande": Così parla a Vatican News uno dei coordinatori nazionali del campi estivi, fratel Antonio Soffientini, proponendoci il giro del mondo con gli occhi dei "campi".
Esperienza di condivisione e ascolto
"Chi partirà per l'Ecuador- racconta - vivrà con gli Indios, chi sarà in Mozambico seguirà le religiose comboniane nelle loro comunità; chi invece passerà una parte dell'estate a Londra, sarà nella parrocchia multietnica e di periferia che segue gli homeless e i carcerati ; chi invece andrà a Granada, dal 20 luglio al 27 agosto, in Spagna, si occuperà di solidarietà e famiglia tra chi, per motivi sociali, è stato emarginato e vive alle periferie cittadine ed esistenziali".
Economia solidale e migrazioni
Anche in Italia sono diverse le proposte dei comboniani, tutte finalizzate all'esperienza della condivisione. C'è il campo che in bicicletta porterà i giovani a fare un giro in Emilia Romagna alla scoperta della realtà dell'economia solidale; c'è poi la periferia di Napoli che ospiterà il campo biblico dal 17 al 27 agosto al Rione Sanità, per “leggere la Bibbia a partire dal Dio dei poveri e del Creato”. E poi a Riace in Calabria dove dal 1° al 9 agosto i ragazzi che vorranno, potranno aiutare, attraverso lo sforzo che già compie una fondazione locale, a ricostruire un tessuto sociale andato in frantumi per la crisi e la criminalità. Una proposta di stampo differente porta invece al cuore del carisma comboniano nei luoghi di san Daniele Comboni, da Verona a Limone sul Garda e poi, un ultimo campo che partirà da Palermo per arrivare a Lampedusa e calarsi nel pieno della realtà migratoria dalla parte di chi la vive in prima persona, la comunità cittadina, i parrocchiani, il parroco della piccola e coraggiosa isola avamposto del Mediterraneo. "Vogliamo ascoltare storie di vita", dice fratel Soffientini, "e toccare con mano le realtà".
Fare esperienza di condivisione
I ragazzi arrivano ai campi con la voglia di conoscere e mettersi in gioco e, incontrare le realtà di periferia e di emarginazione, fa nascere in loro tante domande e così ripartono da queste esperienze arricchiti. "Ogni giorno - racconta fratel Antonio - si lavora, si fa esperienza di condivisione nell'attività che si svolge, ma poi ci sono anche momenti di preghiera e la lettura della Parola di Dio, calati e ispirati dalla realtà in cui ci si immerge. Perchè è diverso leggere il Vangelo stando comodamente seduti in città o farlo nel Rione sanità oppure cercando di capire cosa vivono le persone che fuggono da crisi, carestie, cambiamenti climatici".
"Il mondo ti aspetta"
L'invito che la famiglia comboniana rivolge ai giovani è: “Mettiti in cammino: il mondo ti aspetta”. Ma che significa? Fratel Antonio ci spiega che è proprio un invito a mettersi in cammino per condividere e farsi interrogare. "Mettersi in cammino perchè se non lo fai rimani fuori dalla storia. Mettersi in ascolto e costruire così una parte della nostra vita. E in questo c'è tanto del carisma di Comboni, un uomo che ha creduto nell'Africa e nel suo popolo, che ha saputo mettersi in ascolto di quel continente e il suo piano per la rigenerazione dell'Africa è partito da questo. E' l'esperienza che vogliamo far vivere anche ai nostri giovani con la realtà di oggi".
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