Fao: il cinese Qu Dongyou è il nuovo direttore generale
Il candidato cinese ha ottenuto 108 voti favorevoli già nel primo turno, in cui ha subito raggiunto la maggioranza richiesta nel voto a cui hanno partecipato 191 Paesi. I Paesi membri hanno espresso il proprio orientamento – secondo il principio un Paese, un voto – in una votazione a scrutinio segreto a maggioranza semplice. Inizialmente i candidati erano cinque, ognuno nominato dal proprio governo: Médi Moungui (Camerun), Qu Dongyu (Cina), Catherine Geslain-Lanéelle (Francia) sostenuta dagli Stati Uniti, Davit Kirvalidze (Georgia) e Ramesh Chand (India). In un secondo momento il candidato camerunese e quello indiano si sono ritirati, lasciando in corsa il georgiano, la francese e il candidato cinese. Con l’avvicinarsi del voto i nomi si sono ridotti a due: Geslain-Lanéelle e Qu Dongyu.
Succede al brasiliano José Graziano da Silva
Il nuovo direttore generale della Fao resterà in carica dal 1 agosto 2019 al 31 luglio 2023, rinnovabile per un solo secondo mandato. Succede a José Graziano da Silva (brasiliano con cittadinanza Usa), eletto nel 2011, e che ha guidato la Fao per due mandati consecutivi. E’ il primo cinese a ricoprire questo ruolo. “È una data storica", ha dichiarato il neo direttore appena dopo la sua elezione, sottolineando che farà di tutto per essere "imparziale e neutro” promettendo concretezza nella lotta contro la fame nel mondo.
I compiti della Fao
La Fao ha come compito quello di riunire tutte le nazioni del mondo per identificare pratiche e strumenti più adeguati per migliorare la produzione agricola, facilitare il commercio di beni alimentari, incrementare la sostenibilità, e aumentare la conoscenza in modo salute e benessere delle persone possano fare passi avanti.
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