Festa della Repubblica. Mattarella: occorre rispetto reciproco
Adriana Masotti - Città del Vaticano
La Repubblica italiana compie oggi 73 anni. Le celebrazioni per la Festa del 2 giugno si sono aperte stamattina all’Altare della Patria alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e del capo di Stato Maggiore della Difesa generale Enzo Vecciarelli. Presenti tutte le alte cariche istituzionali dello Stato e, per il governo, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Matteo Di Maio, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta e altri ministri. Mattarella depone una corona d'alloro all’Altare della Patria, il monumento al Milite ignoto, sulle cui scalinate sono schierati i Corazzieri e passa in rassegna le truppe alle Terme di Caracalla. In cielo fanno il loro passaggio, sempre emozionante, le Frecce Tricolori. Le celebrazioni proseguono con la tradizionale parata ai Fori imperiali dove per circa un’ora sfilano 3.975 persone in rappresentanza di tutti i corpi dello Stato. Tema scelto quest'anno era l’inclusione. Al termine, in cielo ancora un passaggio delle Frecce tricolori.
Mattarella: forze armate, presidio di stabilità e sicurezza
"Le Forze Armate, con abnegazione, professionalità, senso delle istituzioni e spirito di servizio verso la comunità, hanno concorso, ieri, alla liberazione dell'Italia e contribuiscono, oggi, tanto sul territorio nazionale quanto nelle numerose e diversificate aree di crisi, alla realizzazione delle
finalità indicate dalla Costituzione, costituendo un prezioso presidio di stabilità e sicurezza, risorsa per il progresso pacifico della comunità internazionale". Il Presidente della Repubblica, lo scrive nel messaggio inviato stamattina al Capo di Stato Maggiore della Difesa. Esprime il suo ricordo per i caduti e le loro famiglie e l’augurio riconoscente a tutte le donne e gli uomini in divisa di ogni ordine e grado.
Libertà, giustizia e democrazia i valori fondanti
“Sono stati, questi, settantatré anni di pace per il nostro Paese, garantiti dai valori di libertà, giustizia e democrazia su cui si fonda la nostra Carta costituzionale”, scrive ancora Mattarella nel messaggio, valori "che ci accomunano ai popoli d'Europa con i quali condividiamo la costruzione di un percorso basato sui medesimi principi di rispetto dei diritti umani, di vigenza dello stato di diritto, di solidarietà e coesione fra popoli, rivolte all'interno e all'esterno dell'Unione Europea".
In democrazia non si devono alimentare i conflitti
E nella serata di ieri, al concerto in onore del Corpo diplomatico accreditato in Italia, offerto al Quirinale in occasione della Festa della Repubblica, Mattarella ha sottolineato: "In ogni ambito libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate tra identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo".
Dialogo e rispetto reciproco per progredire
"Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale", ha detto ancora Mattarella, che ha parlato del 2 giugno come della Festa degli italiani e di un “appuntamento che rinsalda da parte dei cittadini la loro adesione leale e il loro sostegno all'ordinamento repubblicano nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle autonomie sociali e territoriali". Infine un richiamo al rispetto reciproco: "Abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale per avanzare nella strada del progresso con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo".
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