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Giornata contro gli abusi sugli anziani. Papa: “Non scartare chi è debole”

In occasione della XIV Giornata contro gli abusi sugli anziani, il Papa è intervenuto con un tweet questa mattina: “Sono vicino a tanti anziani che vivono come nascosti, dimenticati, trascurati. E ringrazio chi si impegna per una società più inclusiva, che non ha bisogno di scartare chi è debole nel corpo e nella mente”

Matteo Petri – Città del Vaticano

Si celebra oggi la Giornata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità contro gli abusi sugli anziani: secondo l’ultimo studio dell’Oms, nel 2016, 1 persona anziana su 6 nel mondo sarebbe stata vittima di abusi. Nel 2006 la massima Organizzazione sanitaria mondiale decise di istituire questa Giornata, da allora celebrata ogni 15 giugno. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i governi a prendere provvedimenti per affrontare un problema che sta raggiungendo cifre preoccupanti, soprattutto considerando che il numero degli over 60 dovrebbe raddoppiare nei prossimi 30 anni.

Lo studio dell’Oms

L’ultimo studio disponibile è stato pubblicato nel febbraio 2017 su “The Lancet Global Health” e da questo si comprende quanto siano diffusi e in crescita gli abusi sulle persone anziane. Quasi il 16% delle persone di età superiore ai 60 anni ha subito un abuso. Nella ricerca non si parla solo degli abusi fisici (2,6%), ma anche di quelli di tipo finanziario (6,8%) o psicologico (11,6%). Sono purtroppo frequenti truffe e raggiri a danno degli anziani.

Le parole del Papa

Sull’argomento è intervenuto anche Papa Francesco questa mattina con un tweet per promuovere una società più inclusiva nei confronti di chi è più debole, come gli anziani. “Sono vicino a tanti anziani che vivono come nascosti, dimenticati, trascurati - scrive il Papa - e ringrazio chi si impegna per una società più inclusiva, che non ha bisogno di scartare chi è debole nel corpo e nella mente”.

Le potenziali cause di abusi

“Vi è senz’altro un progressivo invecchiamento della popolazione e di conseguenza un aumento degli anni che le persone anziane trascorrono in una condizione di dipendenza”, spiega a Vatican News la dott.ssa Flavia Caretta, geriatra e responsabile del Centro di ricerca per la promozione e lo sviluppo dell’assistenza geriatrica dell’Università cattolica del Sacro Cuore. “Questo, insieme al cambiamento della famiglia tipica italiana, dove spesso un figlio unico si trova ad avere a carico i genitori o a volte anche i nonni – continua la dott.ssa Caretta – favorisce il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento”. La geriatra ha quindi anche fatto riferimento ai problemi economici che complicano ulteriormente la situazione. “La crisi economica insieme alla crisi culturale che ci troviamo a vivere incrementano la discriminazione nei confronti delle persone anziane”, ha spiegato.

Ascolta l'intervista a Flavia Caretta

Come rispondere a questo grave problema

“Senza dubbio la formazione dei professionisti in questo campo ricopre un ruolo chiave per contrastare questo grave fenomeno”, aggiunge la geriatra Caretta. Spesso mancano anche le competenze dei professionisti che dovrebbero riconoscere e fermare gli abusi: “Una recente ricerca condotta nei Pronto Soccorso ha dimostrato che - prosegue la dott.ssa - spesso ci sono infermieri che non hanno neanche le competenze per riconoscere un abuso e può capitare che lesioni cutanee e ematomi vengano confusi con fenomeni legati all’invecchiamento”.

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15 giugno 2019, 16:25