La "Girandola" di Roma quest'anno ha brillato per i terremotati dell'Italia centrale
Luca Collodi - Città del Vaticano
La "Girandola" di fuochi d'artificio dalla Terrazza del Pincio fu introdotta per la prima volta nel 1481 per volere di Sisto IV e da allora fu riproposta ogni anno per festeggiare eventi solenni, come la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo e l’incoronazione del nuovo Papa, fino al 1871. Nel 1870 Virginio Vespignani realizzò proprio al Pincio una delle scenografie pirotecniche più affascinanti ed interessanti dell’epoca. Dopo oltre un secolo, la "Girandola" è stata recuperata e rievocata per la prima volta nel 2006 da Giuseppe Passeri.
Dal 2008 a Castel Sant’Angelo
In base ai suoi studi storici, Giuseppe Passeri è riuscito a ricostruire l’allestimento originale della struttura pirotecnica. E dal 2009, Federico Mollicone, allora presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, inserì la "Girandola" nel programma culturale romano, contribuendo all’affermazione della rievocazione storica. La Girandola - spiega a Radio Vaticana Italia il maestro Giuseppe Passeri, direttore tecnico e progettuale della Girandola - nel corso dei secoli è stata innovazione, cambiamento, ed "ha creato nuove meraviglie e nuove frontiere del fuoco, con uno sguardo al passato ma con attenzione al futuro. Ciò per fare di questa eccezionale festa di Roma un polo catalizzatore di storia e tradizione come lo è stato per tutti questi secoli”. “I fuochi della Girandola - spiega ancora - accompagneranno in sincronia musicale un repertorio del periodo barocco. Ai tempi per lo studio della partitura musicale si sono aggiunti in questa settimane di preparazione quelli per la messa in opera delle partiture pirotecniche, migliaia di effetti confezionati grazie all’aiuto di un complesso sistema software”.
Ultimo aggiornamento 1 luglio 12.00
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