Gemelli Art: cura e accoglienza per i malati oncologici
Eliana Astorri - Città del Vaticano
“Arte e Digital Medicine: la nuova frontiera di cura per la persona”: questo il titolo dell'evento dedicato all'attenzione e alla cura del malato, che ha chiuso lunedì scorso al Policlinico, i lavori di ristrutturazione e abbellimento di Gemelli Art, il centro di Radioterapia oncologica avanzata presente nell'Ospedale.
Un vero ambiente marino
Le sale del Centro sono tutte disegnate con scorci suggestivi di Roma. Per i più piccoli, il bunker di radioterapia è stato trasformato in un ambiente marino, disegni di ogni sorta di pesci, dove i piccoli pazienti possono ‘giocare’ a fare i capitani del sottomarino. Il sottomarino è la macchina della radioterapia. Tutto ciò è stato possibile grazie alle donazioni. E l’evento è stata l’occasione per lanciare un’altra raccolta di fondi per portare la bellezza anche nei reparti e nel Day Hospital di radioterapia, come racconta il professor Vincenzo Valentini, direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia.
“Utilizzando la filiera di artisti e donatori che ci sono stati così vicini, dimostrando tanta sensibilità a questa progettualità, vorremmo arricchire le varie sale della degenza e del Day Hospital di piattaforme artistiche interattive, dove il paziente può decidere se andare nell’arte musicale, nell’arte recitata e della poesia e anche nelle arti figurative, quindi, richiamando la grande tradizione pittorica della nostra Italia”.
La bellezza è per tutti
A questo proposito è bene dare voce anche all’artista che ha realizzato i disegni del Gemelli Art (Advanced Radiation Therapy), Silvio Irilli. L’artista ha portato la bellezza dell’arte ai pazienti di ospedale, anche in altri centri italiani con il progetto ‘Ospedali dipinti’ e a Radio Vaticana Italia racconta i frutti di gioia e di amore che ha raccolto dal suo lavoro: “Il professor Valentini mi ha raccontato un dettaglio molto particolare in cui diceva che i bambini, quando tornano a casa, chiedono ai genitori ‘quando torniamo al Gemelli Art? Quando torniamo nel sottomarino?’. Ecco, aver sentito questo aneddoto veramente mi ha fatto rabbrividire, perché vuol dire che l’obiettivo, il messaggio è andato oltre quello che ci aspettavamo”.
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