Usa 2020, Trump annuncia la sua ricandidatura: "Il mondo ci invidia la nostra economia"
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Appuntamento al 3 novembre 2020. Poco più di sedici mesi separano il corpo elettorale americano, superiore a 230 milioni di persone, dalle urne. Il partito repubblicano, vincitore nell’autunno del 2016, avrà come suo candidato il presidente in carica, Donald Trump. Nessuna sorpresa, dunque, anzi anche il discorso del titolare della Casa Bianca è stato incentrato sui temi a lui più cari.
Economia e fake news
Donald Trump non ha dubbi: l’American Dream è tornato e l’economia statunitense “fa invidia a tutto il mondo”. Questo uno dei passaggi centrali del discorso pronunciato ad Orlando. Poi l’attacco ai media e ai democratici: “Siamo stati sotto assedio per due anni, ma abbiamo resistito a chi ha spiato la nostra campagna elettorale, alle fake news e – ha aggiunto – nessuno ha mai contrastato la Russia come me”. Un “nessuno mai” che torna più volte nel discorso di Trump, come quando ritiene di essere il presidente con il maggiore consenso nella storia degli Usa, secondo solo a George Washington “che – dice – aveva il 100%”. Non mancano infine riferimenti all’immigrazione illegale che, a suo parere, esploderebbe con i democratici, e alla Cina, che ha nel presidente Xi Jinping “un grande leader” e con la quale si può dunque lavorare per un “grande accordo”. La cosiddetta guerra dei dazi resta indubbiamente uno dei nodi centrali da sciogliere anche in vista delle elezioni del prossimo anno.
Motto e sondaggi
Trump ha modificato in parte il precedente motto, quello che lo portò a vincere le elezioni del 2016. Da “Make America Great Again”, a “Keep America Great”, ovvero “manteniamo grandi gli Stati Uniti”. “Il Paese – ha detto – non sarà mai socialista”. Alcuni recenti sondaggi danno però il presidente in carica di quasi 10 punti in svantaggio rispetto al principale candidato democratico, l'ex vicepresidente Joe Biden, e dietro anche all'altro candidato avversario, il senatore Bernie Sanders. A preoccupare la Casa Bianca è in particolare il vantaggio di Biden in Wisconsin, Pennsylvania, Florida e Michigan. Negli stessi stati, due anni fa, Donald Trump ebbe infatti nettamente la meglio su Hillary Clinton.
“Trump vuole mostrarsi ancora contro l’establishment”
“Donald Trump è il presidente, ma si presenta come vittima di complotti, di congiure e punta a mostrarsi ancora come l’uomo contro l’establishment”. Per Ferdinando Fasce, ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Genova ed esperto di Stati Uniti, è questo uno dei punti cruciali della prossima campagna elettorale americana. Nell’intervista rilasciata a Radio Vaticana Italia, Fasce elenca anche gli elementi sui quali Trump potrebbe trovare maggiori difficoltà, sottolineando come molto dipenderà anche dalle proposte dei candidati democratici alla Casa Bianca.
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