Rapporto Onu sulla droga: quasi 600 mila morti in un anno
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
Oltre mezzo milione di morti in un solo anno. E’ il drammatico bilancio stilato nel Rapporto mondiale sulla droga, pubblicato oggi dalle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico di sostanze stupefacenti.
270 milioni fanno uso di narcotici
Ben 585 mila le vittime per il consumo di droghe registrate nel 2017, imputabili per due terzi all’assunzione di oppiacei. 271 milioni le persone di età compresa fra 15 e 64 anni che fanno uso di droghe. 35 milioni quelle malate che necessitano di trattamenti terapeutici, erano 31 l’anno prima. Patologie più diffuse tra i tossicodipendenti sono Hiv ed epatite C. Dal 2009 la popolazione mondiale che fa uso di droghe è cresciuta del 30%.
In aumento i consumi di stupefacenti
Sono stime al ribasso ma in crescita man mano che l’agenzia dell’Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), che ha sede a Vienna, reperisce maggiori dati, specie nei Paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione. Nuove indagini sono state infatti condotte per l’ultimo rapporto in Nigeria e in India, tra i dieci Stati più popolosi al mondo.
La cannabis è la droga più usata
La droga più usata a livello mondiale resta la cannabis, 188 milioni i consumatori nel 2017, in crescita nel Nord America, Sud America e Asia, mentre il consumo di oppiacei sale in Africa e Europa ma anche nei Paesi asiatici e nordamericani, 53,4 milioni i consumatori totali, 50% in più in un anno.
Record storico nella produzione di cocaina
Record storico nella produzione illegale di cocaina, stimata nel 2017 in 1.976 tonnellate, in aumento di ben il 25% rispetto al 2016, tanto da registrare un record positivo nei sequestri arrivati a 1275 tonnellate, la più grande quantità mai registrata.
Picco nei decessi per overdose di oppiacei sintetici
Allarme particolare anche per i decessi da overdose di oppiacei sintetici, 47 mila negli Stati Uniti nel 2017, oltre il 13% rispetto all’anno precedente e in Canada 4 mila, saliti del 33%. Sotto sotto accusa il fentanil e similari nel Nord America, il tramadolo ampiamente diffusosi in Africa. In frenata invece le nuove sostanze psicoattive (Nps), grazie alla pronta risposta della comunità internazionale nel valutarne i danni.
L’Onu chiede agli Stati risposte adeguate e integrate
“I risultati del Rapporto mondiale sulla droga 2019 – scrive il direttore esecutivo dell’Unodc, Yury Fedotov - completano e complicano ulteriormente il quadro globale delle sfide collegate alla droga, sottolineando la necessità di una più ampia cooperazione internazionale per avere risposte equilibrate e integrate di sanità e di giustizia penale di contrasto all’offerta e alla domanda.”
Garantire salute e giustizia
Il tema della Giornata “Salute per la giustizia. Giustizia per la salute” sta dunque ad indicare agli Stati la strada da percorrere insieme per stroncare con determinazione il traffico e il consumo di droga: programmi efficaci di prevenzione, specie tra i giovani; adeguate cure e riabilitazione dei tossicodipendenti; politiche rigorose di lotta alla produzione e commercio di droghe, consapevoli dei danni per la salute, conseguenti all’uso di sostanze stupefacenti, che l’Unodc denuncia più gravi e diffusi, alla luce di nuove evidenze scientifiche e ricerche sul campo.
Guterres: combattiamo chi specula su miseria umana
Da qui l’invito rivolto a tutti i governi dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “mantenere la promessa di garantire salute e giustizia per tutti”, contrastando quanti “traggono profitto dalla miseria umana”. Raccomanda Guterres cooperazione e condivisione di informazioni lungo l’intera catena di approvvigionamento, servizi di prevenzione, trattamento e riabilitazione, che eviti stigma e discriminazione oltre che applicazione delle leggi a salvaguardia delle vittime della violenza e dello sfruttamento criminale.
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