Rapporto Unhcr "Global Trends 2018": 70 milioni le persone in fuga nel mondo
Elvira Ragosta e Michele Raviart- Città del Vaticano
70,8 milioni di persone in fuga, una cifra che supera due volte il dato di vent’anni fa e stimata per difetto, sottolinea l’agenzia Onu, perché la crisi in Venezuela, in particolare, è riflessa da questo dato solo per difetto. Rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni i tre gruppi principali. Nel 2018 una persona ogni 108 era rifugiata, si legge nel rapporto Global Trends, e un rifugiato su due era un minore. In particolare l’Uganda ha registrato 2800 bambini rifugiati sotto i 5 anni soli o separati dalla famiglia. I Paesi più poveri accolgono un terzo di tutti i rifugiati su scala mondiale, mentre l’80% dei rifugiati vive in Paesi confinanti con quelli di origine.
Il tweet del Papa
Oggi, Giornata Mondiale del Rifugiato, Papa Francesco con un tweet dal suo account ufficiale in 9 lingue, @Pontifex_it, ha invitato a leggere la realtà dei migranti attraverso il disegno della Provvidenza:
Pochi i rientri nei Paesi di origine
Nel 2018 solo 92.400 rifugiati sono stati reinsediati, meno del 7 per cento di quanti sono in attesa. Circa 593.800 rifugiati hanno potuto fare ritorno nel proprio Paese, mentre 62.600 hanno acquisito una nuova cittadinanza per naturalizzazione. Nel 2018 sono state presentate 1,7 milioni di nuove domande di asilo nel mondo. Gli Stati Uniti d'America sono stati il Paese che ha ricevuto il maggior numero di nuove domande individuali (254.300), seguito da Perù (192.500), Germania (161.900), Francia (114.500) e Turchia (83.800).
Verso i rifugiati anche atti di generosità
“Se da un lato il linguaggio utilizzato per parlare di rifugiati e migranti tende spesso a dividere, dall’altro, allo stesso tempo, stiamo assistendo a manifestazioni di generosità e solidarietà, specialmente da parte di quelle stesse comunità che accolgono un numero elevato di rifugiati. Stiamo inoltre assistendo ad un coinvolgimento senza precedenti di nuovi attori, fra cui quelli impegnati per lo sviluppo, le aziende private e i singoli individui, che non soltanto riflette, ma mette anche in pratica lo spirito del Global Compact sui Rifugiati”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Conflitti e povertà all'origine della fuga dalla propria terra
“Quello dei rifugiati è un numero molto elevato e ciò è dovuto ai conflitti e alle crisi umanitarie che purtroppo non accennano a trovare una soluzione - afferma Federico Fossi, uno dei portavoce di Unhcr ai microfoni di Radio Vaticana Italia - l’impennata di questi numeri è stata registrata all’inizio del 2011 con la crisi siriana, ma purtroppo si aggiungono nuovi conflitti, come quello in Yemen, in Sud Sudan e conflitti che non accennano a trovare una soluzione, come in Afghanistan, Repubblica democratica del Congo e tanti altri. E’ un numero alto che purtroppo continua a cresce – continua Fossi - anche perché calano invece i ritorni a casa dei rifugiati, proprio perchè le condizioni di sicurezza nei loro Paesi non permettono un ritorno in sicurezza”.
La Giornata mondiale del rifugiato
Il rapporto dell’Unhcr arriva a ridosso della Giornata internazionale del Rifugiato per commemorare l’approvazione, nel 1951, della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea Generale. Una ricorrenza, ha detto il Papa domenica scorsa a Camerino, che “invita tutti alla solidarietà con gli uomini, le donne e i bambini in fuga da guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti fondamentali”.
Il sostegno del Pontefice
“Il Papa ha rappresentato davvero un faro nella comunicazione e nell’adozione di politiche in favore dei rifugiati”, ha affermato Andrea Pecoraro, rappresentante dell’Unhcr all'incontro “Migranti e rifugiati. Contributi e sfide del presente", che si è svolto questa mattina nella sede di Radio Vaticana. “Il tema dei rifugiati nel suo pontificato è sempre al centro della sua azione”, spiega ancora Pecoraro, l’attenzione ai migranti forzati… La sua prima visita a Lampedusa per noi è stato un segnale evidentemente molto chiaro di quella che sarebbe stata la sua azioni. Il Papa nelle sue azioni, nelle sue parole e nei suoi gesti quotidiani ci ricorda di puntare l’attenzione sulla protezione dei rifugiati”.
Ultimo aggiornamento 20 giugno, ore 13:49
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