Allarme Oms e Unicef: 1 persona su 3 nel mondo non ha accesso all’acqua
Matteo Petri – Città del vaticano
Le disuguaglianze d’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari causano ogni anno 297.000 morti sotto i 5 anni, dovute soprattutto a malattie intestinali. Questo l’allarme lanciato da Unicef e Oms in un rapporto congiunto. Miliardi di persone nel mondo hanno ancora uno scarso accesso all’acqua, mentre, sebbene ci siano stati progressi per l’accesso universale ai servizi idrici e igienico-sanitari di base rispetto al 2000, ci sono ancora forti lacune nella qualità dei servizi forniti.
Il problema dell’acqua potabile
1,8 miliardi di persone in più hanno ottenuto accesso a servizi di base per l’acqua potabile dal 2000, ma esistono ancora forti disuguaglianze nell’accessibilità, disponibilità e qualità di questi servizi. Circa 1 persona su 10 al mondo non ha ancora servizi di base per l’acqua, nell'80% dei casi in aree urbane. Tra questi, 144 milioni bevono acqua non trattata di superficie.
La mancanza di servizi igienici
Lo studio rivela inoltre che 2 miliardi di persone non hanno ancora servizi sanitari di base, soprattutto nelle aree rurali dei Paesi meno sviluppati, mentre 3 miliardi di persone - stando agli ultimi dati del rapporto (2017) - non possono ancora lavarsi le mani con sapone e acqua a casa.
Le attività e le richieste di Unicef
La richiesta di Unicef , spiega a Vatican News Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef, è quella di far raddoppiare lo sforzo dei governi per provare a migliorare queste drammatiche condizioni. “Se si continuerà così – aggiunge Iacomini –non sarà possibile raggiungere l’accesso universale a queste risorse entro il 2030, come previsto dagli obiettivi per lo sviluppo sostenibile”. “Unicef eroga centinaia e centinaia di ettolitri di acqua pulita alle popolazioni più bisognose, anche nelle condizioni più estreme e in zone colpite da guerre e catastrofi”, ribadisce Iacomini. Gli scarsi servizi igienico-sanitari e l’acqua contaminata sono legati anche alla trasmissione di malattie - conclude il portavoce - come colera, dissenteria, epatite A e tifo".
La cooperazione italiana per il diritto all'acqua
Di questo tema si è occupata anche la vice ministra italiana degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Emanuela Del Re che, dall'Etiopia, sottolinea a Vatican News, la necessità di mettere in campo azioni concrete. “Per molte persone non si tratta soltanto di avere accesso all’acqua ma si tratta di avere accesso a un minimo garantito di status sociale dignitoso”, spiega la vice ministro. “È arrivato il momento di intervenire con azioni strutturali per rispondere in maniera sistematica a queste emergenze”.
Le azioni in corso
Lo Stato italiano si sta impegnando nella cooperazione internazionale per cercare di far fronte a queste problematiche. “Quando parliamo di cooperazione italiana allo sviluppo parliamo anche di una serie di azioni trasversali agli Stati interni volte a migliorare la situazione”, spiega ancora Del Re. L’Italia ha messo in campo alcuni interventi. “Sono già attivi dei bandi, alcuni dei quali affidati a Università e a strutture sul campo. Stiamo finanziando molti progetti, cercando di coinvolgere le realtà locali - continua la vice ministro - con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e garantire quanto prima possibile l’accesso ad acqua sicura e potabile per tutti”. L’istituzione di una giornata mondiale contro la diarrea infantile
Diarrea: grave conseguenza del mancato accesso di acqua sicura
Ogni anno nel mondo muoiono circa 535.000 bambini a causa di malattie diarroiche. E proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori internazionali su questa emergenza, la vice ministra Emanuela Del Re, il sottosegretario alla Salute, Armando Bertolazzi e il direttore scientifico dell’istituto San Gallicano di Roma, Aldo Morrone hanno proposto alla 72.ma Assemblea mondiale dell’Oms una Giornata mondiale contro la diarrea infantile. La minaccia più grave legata alla mancanza di accesso ad acqua potabile e a servizi igienico-sanitari è rappresentata, infatti, dalla diarrea, causata dalla progressiva perdita di liquidi corporei e sali minerali.
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