Ricostruzione a Camerino: dalla Cei segni di speranza
Antonella Palermo e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Il premier Conte ha partecipato ieri, presso la sede CEI, ad una riunione con i vescovi delle diocesi terremotate del Centro Italia. Di fronte alle istanze delle comunità locali, in disagio per le lentezze burocratiche che inficiano la ripresa dei territori, è stata fissata a breve l'ordinanza attuativa che prevede la copertura di 300 milioni di euro per agevolare la ricostruzione di oltre 600 chiese. Soddisfazione esprime nell'intervista di Antonella Palermo, don Valerio Pennasso, direttore dell'Ufficio Beni Culturali - Edilizia di Culto (CEI):
Il Papa a Camerino: una grande occasione
La presenza del premier dimostra, commenta don Valerio, "una presa in carico della responsabilità del governo nei confronti delle comunità e delle persone che le abitano". I vescovi hanno ribadito anche in questa occasione quanto "le chiese facciano da collante e da volano per la popolazione e per il prestigio del territorio. Sono un motivo di visita e attirano l'attenzione delle comunità per quelli che considerano luoghi cari". Don Valerio parla di 639 chiese in questo secondo piano previsto dal governo per la ricostruzione, a partire dal fondo messo a disposizione.
Circa poi l'imminente visita del Papa prevista a Camerino per domenica 16 giugno, don Valerio rimarca che in questo momento particolare, potrà essere "occasione per ribadire quanto le comunità cristiane siano attente alle persone". "Camerino - sottolinea don Valerio - è stato fortemente segnato dal sisma come tutta la realtà circostante: parliamo di oltre 3000 chiese danneggiate per non parlare delle abitazioni nelle quali le persone vogliono tornare a vivere in tempi brevi. La gente rischia di perdere il ricordo dei luoghi che sono la loro storia: il Papa con la sua visita potrà dare una ulteriore spinta, fare un ulteriorerichiamo alla resposnabilità di tuti per rifondare le nostre comunità".
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