Egitto: il cammino della Sacra Famiglia sia patrimonio mondiale dell’Unesco
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
L’itinerario che unisce i luoghi attraversati da Maria, Giuseppe e Gesù Bambino quando trovarono rifugio in Egitto per fuggire dalla violenza di Erode sia inserito nella lista dei siti “patrimonio mondiale” dell’Unesco. A formulare questa richiesta è il Ministero egiziano per le antichità che ha curato la pubblicazione in lingua inglese e araba di un fascicolo sul “Cammino della Sacra Famiglia”, fuggita in Egitto per scampare dall'oppressione del re Erode:
Dio è là dove l’uomo è in pericolo
Soffermandosi sul cammino della Sacra Famiglia in Egitto, Papa Francesco all’Angelus del 29 dicembre del 2013, ha ricordato le difficoltà legate all’esilio: “Mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, che sono vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo”. “La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode - ha aggiunto il Santo Padre - ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono; ma Dio è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari”.
I luoghi del cammino della Sacra Famiglia in Egitto
Secondo tradizioni millenarie, sono almeno 25 i luoghi toccati, nell’arco di tre anni, dalla Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Il punto di partenza è Betlemme. Attraversata la parte settentrionale del deserto del Sinai, Maria, Giuseppe e Gesù entrano in Egitto e raggiungono la città di Tal Basta. La Sacra Famiglia attraversa poi il Nilo e si dirige verso Wadi El Natrun e la zona di El Matariya (sobborgo del Cairo). La zona di El Maadi, nei dintorni di Menfi (capitale dell’Antico Egitto), è un’altra tappa del cammino. Sulla via del ritorno Maria, Giuseppe e Gesù superano il Monte di Assiut e poi tornano in Palestina dopo aver percorso oltre duemila chilometri.
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