Caso Lambert. Stop alle cure. Don Colombo: disumano atto di eutanasia
Il medico di Vincent Lambert ha deciso di "interrompere i trattamenti" a partire da oggi. Lo riferiscono alcune fonti di stampa ricordando che venerdì scorso la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza con cui viene cancellata la sospensione dello stop ai trattamenti, preannunciata il 20 maggio dalla Corte d'appello di Parigi. La moglie è favorevole alla sospensione dei trattamenti. I genitori, invece, sono contrari. Per alcuni medici Vincent Lambert, tetraplegico di 42 anni e immobilizzato dal 2008 in seguito ad un incidente stradale, è in stato vegetativo, mentre per altri - come documentato anche da foto scattate dai genitori - si trova in stato di coscienza minima.
Vincent non è un uomo in fin di vita
"Vincent Lambert è vivo, come uno di noi. Non è ventilato meccanicamente ed il suo cuore batte spontaneamente. Non è un paziente nella fase terminale della sua malattia, ma è stabilizzato. Non è in fin di vita. Ha bisogno solo di cure fisiologiche essenziali, quelle che si praticano ad ogni paziente in ospedale o a casa”. È’ quanto sottolinea nell'intervista rilasciata a Luca Collodi di Radio Vaticana Italia don Roberto Colombo, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, membro della Pontificia Accademia per la vita e consultore del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita.
Tentazione eutanasica
“L’ultima sentenza della Cassazione francese di privarlo di idratazione e nutrizione si configura come un inaccettabile e disumano atto di eutanasia, perché volto alla soppressione intenzionale e diretta della vita di un paziente”. Ci troviamo, spiega don Colombo, di fronte “ad una ostinazione eutanasica indegna della buona medicina e di una società civile fondata sul diritto e sulla uguaglianza di tutti i cittadini, anche se disabili gravi”. Per il Papa “l’eutanasia e il suicidio assistito sono una sconfitta per tutti. La risposta a cui siamo chiamati è non abbandonare mai chi soffre, non arrendersi, ma prendersi cura e amare per ridare la speranza”.
L’appello della madre all’Onu di Ginevra
Ieri, con un toccante intervento al Comitato internazionale sui Diritti delle persone con disabilità a Ginevra, la madre dell’uomo tetraplegico ha denunciato il tentativo di “assassinare” legalmente il figlio: “Perché non ascoltarci? Vincent è un essere umano, non è un oggetto”. “Vincent - ha detto la donna - non è un vegetale. Non ho mai visto un vegetale che gira la testa quando viene chiamato. Ho tantissimi scatti fotografici e video, prosegue Viviane Lambert, che mostrano esattamente il contrario di quanto si può raccontare sulla stampa”. La donna ha lanciato uno struggente "appello per chiedere aiuto". "Senza il vostro intervento - ha affermato - mio figlio sarà sottoposto a eutanasia da un medico a causa del suo handicap cerebrale".
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