In Grecia vince il centrodestra, con Mitsotakis. Sconfitto Tsipras
Elvira Ragosta – Città del Vaticano
Il voto di ieri in Grecia sancisce la fina dell’era di Alexis Tsipras, e consegna la guida del Paese a Kyriakos Mitsotakis, il leader del partito di centrodestra Nea Dimokratia. "Lavorerò duramente, per tutti i greci e le greche, anche per quelli che non ci hanno votato": ha detto ieri sera il neo eletto premier in un breve discorso, ribadendo la promessa di meno tasse, salari più alti e più investimenti. Il Primo ministro uscente Alexis Tsipras ha ammesso la sconfitta elettorale e ha telefonato al vincitore per congratularsi.
Kyriakos Mitsotakis
Classe 1968, economista con studi ad Atene e negli Stati Uniti, Mitsotakis proviene da una famiglia di politici. Suo padre, Konstantinos Mitsotakis, fu primo ministro all'inizio degli anni '90; sua sorella Dora Bakoyannis, è stata la prima donna sindaco di Atene, quando la capitale ospitò le Olimpiadi nel 2004, e poi divenne ministro degli Esteri. Suo nipote Kostas Bakoyannis, il figlio di Dora, è da settembre prossimo il nuovo sindaco della capitale.
Un voto che segna discontinuità col passato
Analizzando il voto delle politiche di ieri in Grecia, Francesco De Palo, direttore di mondogreco.net, ai microfoni di Radio Vaticana afferma: “si apre una nuova era per la Grecia fatta da un mandato molto forte al partito che ha vinto le elezioni, segno che i greci hanno deciso di effettuare una netta discontinuità col passato, con le promesse di Tsipras di distruggere la troika che però si sono rivelate controproducenti perché la troika è ancora nei ministeri di Atene e ha svuotato le tasche dei greci di un terzo del loro potere d’acquisto”.
Il nuovo Parlamento
Con il 39,8% dei voti, Nea Dimokratia avrà 158 seggi in Parlamento su 300, e potrà dunque governare senza mediazione con altri partiti; mentre Syrizia, il partito del premier uscente Tsipras, conserva solo 86 seggi rispetto ai 144 delle legislative del 2015. Terzi, in termini di voti, i socialisti di Kinal, nato dalle ceneri del Pasok, che ottiene 22 rappresentanti e si attesta davanti ai comunisti del Kke che eleggono 15 parlamentari. Saranno 10 gli eletti del partito nazionalista Soluzione greca e 9 quelli che rappresenteranno il partito Diem25 dell’ex ministro delle Finanze di Tsipras, Yanis Varoufakis. L’estrema destra di Alba Dorata non supera la soglia di sbarramento del 3%.
I futuri rapporti con l’Europa
Dopo anni di austerità, come prevedere il dialogo che la Grecia di Mitsotakis intraprenderà con le istituzioni europee? “Il rapporto con l’Ue può essere buono - continua Francesco De Palo - Mitsotakis è amico personale della cancelliera tedesca Angela Merkel da anni e quindi paradossalmente vicino al nuovo presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Ricordiamo che il memorandum lega la Grecia ai suoi creditori fino al 2052, quindi ciò che il nuovo premier può fare è contare sull’appoggio del nuovo capo della Banca centrale europea, Christine Lagarde, che è stata la prima nel 2015 a sollevare dubbi sul Memorandum. Se pensiamo che il rapporto deficit/pil è ancora al 180% del pil, significa che qualche conto nella crisi greca non è stato proprio fatto per bene”.
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