Gerusalemme: l’Autorità palestinese sospende gli accordi con Israele
Giordano Contu - Città del Vaticano
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha dichiarato che saranno sospesi gli accordi di cooperazione sottoscritti con Israele. Ora sarà costituito un comitato per concretizzare questa decisione. Ad alimentare l’ennesima crisi è stata la demolizione da parte di Israele di decine di edifici a Gerusalemme, situati in aeree autonome gestite dall’Amministrazione palestinese, come previsto dagli accordi di Oslo nel 1993. Con questa azione, secondo l'Anp, il governo di Benyamin Netanyahu ha compiuto un crimine. “E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, spiega Giorgio Bernardelli, giornalista del Pime esperto di Medio Oriente, ma “questa situazione nasce dalla mancanza di una prospettiva politica che si trascina da anni”.
Le tensioni non escludono la cooperazione
“Non è la prima volta che Abu Mazen fa affermazioni di questo tipo: bisognerà vedere quando tutto questo si tradurrà in fatti concreti”, continua Bernardelli. “Sono anni che i rapporti sono congelati, però ci sono una serie di questioni concrete su cui il governo israeliano e l’Autorità palestinese cooperano”: la sicurezza, la raccolta delle imposte, il trasferimento dei fondi, il passaggio delle merci. “La dichiarazione di Abu Mazen sembra mettere a rischio questo livello di rapporti e, se questo dovesse avvenire, sarebbe una cosa molto grave”. Secondo l’Autorità palestinese la demolizione delle case a Gerusalemme si aggiunge a una “guerra finanziaria” già in atto da parte di Israele, che per primo avrebbe infranto gli accordi. Tuttavia l’Anp non ha escluso che una soluzione possa ancora essere trovata.
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