18 luglio, una Giornata sulle orme di Nelson Mandela
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Primo Presidente sudafricano nero, leader della lotta contro l’apartheid e Premio Nobel per la Pace. Sono i tratti distintivi della vita di Nelson Mandela, morto nel 2013, al quale oggi, nel giorno del suo compleanno, è dedicata la Giornata internazionale “Mandela Day”. Le sue parole ancora risuonano in un mondo dove la schiavitù, con forme nuove, blocca le vite di milioni di persone. I suoi ideali di uguaglianza restano una pietra miliare per ogni nazione, soprattutto per quelle dove i principi dell’accoglienza e della solidarietà faticano ad imporsi:
67 minuti per una buona azione
Gli obiettivi della Giornata odierna, ribadisce la Fondazione Nelson Mandela, sono racchiusi in una esortazione: le orme di questo gigante della storia siano uno stimolo per ogni individuo, comunità ed organizzazione non governativa a dedicare 67 minuti ad una buona azione. Sono infatti 67 gli anni che Mandela, nato il 18 luglio del 1918 in un villaggio nella regione di Umtata, ha dedicato alla difesa dei diritti umani. Una lotta, quella per la libertà di tutti gli uomini, che gli è costata 27 anni di carcere, trascorsi nella prigione di Robben Island. Una lotta, accanto ai poveri, agli ultimi:
Voci contro l’Apartheid
La Giornata dedicata a Nelson Mandela è legata quest’anno anche ad un’altra icona del Sudafrica. Il Paese è in lutto per la morte di Johnny Clegg, deceduto martedì scorso a Johannesburg. Conosciuto con l’appellativo di “zulu bianco”, la sua è stata una musica militante, una voce contro l’apartheid. Il suo brano più celebre, “Asimbonanga”, è dedicato a Mandela. La canzone si riferisce al periodo di detenzione nella prigione di Robben Island.
Giustizia e bene comune
La voce profetica di Mandela, accompagnata dalle note di Asimbonanga, non è isolata. È anche quella di nazioni e popoli che cercano nella libertà e nella giustizia la via per un autentico sviluppo umano.
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