Parlamento Ue: eletto presidente l’italiano David Sassoli (Pd)

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Il Parlamento europeo ha eletto come suo nuovo presidente David Maria Sassoli, 63 anni, eurodeputato italiano del Partito democratico, a lungo giornalista Rai, prima al Tg3 e poi al Tg1, dove è anche stato vicedirettore. Sassoli è stato eletto con 345 voti, 11 in più della maggioranza necessaria dei 667 voti validi. Europarlamentare dal 7 giugno 2009, quando venne eletto con oltre 400mila preferenze, Sassoli nasce a Firenze il 30 maggio del 1956, ma cresce a Roma, dove si impegna nell’Agesci, l’associazione degli scout cattolici. Laureato in Scienze politiche, sposato e padre di due figli, il nuovo presidente del Parlamento europeo inizia la carriera giornalistica in piccoli giornali e agenzie di stampa, poi al Giorno, e dal 1992 al Tg3.

Il grazie all'ex presidente Tajani “per l’impegno e la dedizione”

Nel 2014 Sassoli si ricandida alle elezioni europee nella circoscrizione del Centro e ottiene oltre 200mila preferenze. Il 1° luglio dello stesso anno viene eletto vicepresidente del Parlamento europeo. Il 26 maggio 2019 è eletto per la terza volta parlamentare europeo nell’Italia centrale con 128.533 voti. La presidenza dell’Europarlamento rimane dunque italiana: Sassoli raccoglie il testimone da Antonio Tajani, il presidente uscente, rieletto con Forza Italia, che non si è ricandidato, e nel discorso di insediamento, lo ringrazia “per il lavoro svolto in questo Parlamento, per il suo grande impegno e la sua dedizione a questa istituzione”.

Mattarella: auguri di successo nell’importantissimo incarico

Nel messaggio di congratulazioni a Sassoli, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, invia “sentiti auguri di pieno successo nello svolgimento del suo importantissimo incarico. L’alta responsabilità che le è stata affidata dai parlamentari dei Paesi dell’Unione rappresenta una testimonianza dell’ampia fiducia riposta nella sua persona e un riconoscimento al suo costante e proficuo impegno nelle istituzioni europee”.