Per la prima volta due donne a capo dell’Unione Europea
Roberto Artigiani – Città del Vaticano
“Ursula von der Leyen è la Ministra della Difesa tedesca. È donna e ha sette figli. È la prima presidente donna e la prima presidente tedesca dai tempi di Walter Hallstein negli anni '50, vedremo se riuscirà a fare bene come lui. Altra donna è Christine Lagarde (ex-Direttore Operativo del Fmi, ndr) alla testa della Bce, quindi pare che Macron abbia rinunciato a Barnier. Gli altri due – afferma Federiga Bindi – sono Charles Michel a capo del Consiglio Europeo che, visto che è riuscito a mettere insieme i belgi, forse riuscirà a mettere insieme gli europei. Infine Josep Borrell che ha ricoperto la carica di Presidente del Parlamento Europeo e di Ministro degli Esteri, e adesso diventa Alto Rappresentante per la Politica Estera. Quindi siamo davanti a un consolidamento del principio che per avere una carica europea bisogna essere passati per cariche molto importanti nazionali ed europee”.
Discontinuità rispetto al passato
Rispetto al mandato precedente, Bindi dice che “c’è discontinuità: lo spitzenkandidat (il candidato favorito, ndr) non è stato rispettato. I maggiori partiti avevano eletto i loro candidati e nessuno di questi è diventato Presidente della Commissione. La verità è che nessuno voleva Maxwell Weber. In pratica è stato buttato via il bambino con l'acqua sporca. Vedremo se il parlamento si opporrà, ma dubito”.
Brexit e autorevolezza le maggiori sfide
Ma quali sono le maggiori sfide che si troverà ad affrontare il nuovo esecutivo? Secondo Bindi prima di tutto “c’è Brexit, sempre che avvenga, perché gli inglesi continuano a vagare nel buio e c'è ancora il 50% di possibilità che non avvenga. Dopodiché il punto centrale sarà alzare il gioco, considerato quanto sta facendo Donald Trump è assolutamente necessario che gli europei diventino più autonomi e più autorevoli a livello di politica estera. Da questo punto di vista avere un ex-Ministro della Difesa Presidente della Commissione potrebbe aiutare”.
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