Venezuela: sempre molto grave la crisi umanitaria
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
E’ importante riaccendere i riflettori sul Venezuela per evitare che. Nel Paese latino-americano è ancora forte lo scontro politico tra il capo dello Stato, Nicolas Maduro, e l’opposizione, che fa capo al presidente dell’Assemblea nazionale Juan Guaidò. Quest’ultimo che ha assuntop l’incarico di Presidente ad interim, cerca di rispondere con le mobilitazioni di piazza al pugno duro adottato da Maduro.
Il 5 luglio nuova manifestazione antiregime
Guaidò chiama a raccolta la popolazione venezuelana per il 5 luglio prossimo. Si tratta di una marcia a livello nazionale per chiedere la fine delle torture, degli assassinii e delle violazioni dei diritti umani. L’iniziativa vuole essere una ferma risposta, contro il governo di Caracas, alla morte, avvenuta sabato scorso in seguito alle torture subite, del capitano della Marina, Rafael Acosta Arèvalo. Guaidò in quest’occasione chiede all’Onu e alla comunità internazionale di appoggiare l’Iniziativa. A Caracas, infatti, la mobilitazione popolare partirà dalla sede del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo fino alla sede della Direzione generale del controspionaggio militare, luogo dove era detenuto il militare dal suo arresto avvenuto il l 21 giugno scorso con l'accusa di terrorismo, sedizione e tentativo di omicidio del capo dello Stato.
Sempre più dilagante la povertà
Nei mesi scorsi gran parte della comunità internazionale si è mobilitata per far arrivare in Venezuela medicinali, cibo e generi di prima necessità, mancanti in quasi tutto il Paese. Ma come è oggi la situazione? Rosangela Catanese, responsabile comunicazione dell’Associazione Latino-americana Italia onlus da poco rientrata dal Venezuela, riferisce che apparentemente nei supermercati di trova di tutto, ma a prezzi insostenibili. Ad esempio, dieci litri di acqua potabile costano quanto uno stipendio minimo. L’emergenza continua a provocare l’esodo dei venezuelani, che, grazie alla riapertura del confine con la Colombia, hanno ripreso a espatriare. Una realtà, dunque, ancora difficile per i venezuelani che potrà mutare – questa la convinzione di diversi osservatori – solo con la soluzione del confronto politico tra due fazioni che al momento non hanno nessuna possibilità di dialogare.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui