500 anni fa, il primo giro del mondo
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Dal 2018 e fino al 2022, la Spagna con una serie di iniziative rende omaggio al V centenario della spedizione di Fernando Magellano e Juan Sebastián Elcano. La straordinaria avventura che ebbe inizio a Siviglia - direzione isole Molucche, Indonesia - nel 1519, si concluse tre anni dopo con il giro del mondo.
A servizio della Corona spagnola, il nobile e raffinato portoghese Magellano con l'esploratore spagnolo di origine Basche, Juan Sebastián Elcano, si imbarca il 10 agosto, giorno di San Lorenzo, "dal molo di Siviglia", come scrive il vicentino Antonio Pigafetta, cronista di questo primo evento globale della storia:
"Essendo la armata fornita di tutte le cose necessarie per mare e d'ogni sorte de gente", prosegue nel suo racconto l'attendente di Magellano, i 237 uomini e i 5 velieri messi a disposizione da Carlo V, salpano alla ricerca di nuove rotte per rendere più facile il trasporto delle spezie dal Nuovo Mondo. Per Magellano, in realtà, la vera sfida è scoprire l’esistenza di un passaggio tra Oceano Atlantico e Oceano Pacifico, raggiungere dunque l’Oriente navigando verso Occidente. Trinidad, San Antonio, Concepción, Victoria e la più piccola Santiago "detteno", dunque, "il trinchetto al vento".
Per quanto il giovane Magellano conosca alla perfezione tutte le mappe - a quell'epoca a disposizione - e predisponga ogni cosa nei più piccoli dettagli, gli è impossibile evitare le incertezze e gli imprevisti di questa straordinaria e terribile impresa.
Sbagli di rotta, ammutinamenti, malattie, fame, scontri con gli indigeni delle terre di approdo, riducono "l'armata" da 5 navi, ad una sola. Dei 237 salpati, se ne salvano solo 18. E tra loro non c'è "il capitanio". Magellano muore nell'Isola di Cebu - Filippine - durante una spedizione per sedare l'insurrezione della popolazione locale. Era il 27 aprile 1521.
Pur non portando a termine la sua missione, Magellano è il primo europeo a navigare nell'Oceano Pacifico e a trovarne il più importante passaggio naturale - della cui esistenza era convinto - con l'Oceano Atlantico. Pigafetta lo descrive "calmo", "saggio", "rispettoso" ma forse, bisognerebbe anche dire folle abbastanza da lasciarsi sedurre dal mare il cui "spettacolo - diceva una famosa scrittrice francese - fa sempre una profonda impressione", essendo "l’immagine di quell’infinito che attira senza posa il pensiero, e nel quale senza posa il pensiero va a perdersi.”
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui