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Il ministro degli esteri iraniano Zarif e il premier giapponese Abe al G7 a Biarritz Il ministro degli esteri iraniano Zarif e il premier giapponese Abe al G7 a Biarritz 

Accordo sul nucleare, presto l’incontro tra Shinzo Abe e Rohani

Secondo round di incontri tra Iran e Giappone, dopo quello di giugno a Teheran tra il premier giapponese Shinzo Abe, il Presidente iraniano Rohani e la guida spirituale l’ayatollah Ali Khamenei. I due leader iraniano e giapponese si potrebbero ritrovare il mese prossimo a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. Il dossier è sempre lo stesso: il nucleare iraniano e la crisi tra Iran e Usa

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

“Il nostro governo sta facendo un lavoro enorme”: ha dichiarato Rohani, parlando delle iniziative di Teheran per salvare l’accordo sul programma nucleare e citando il ministro degli esteri di Teheran, Zarif, apparso a sorpresa durante il G7 a Biarritz.

Al G7 fallite le prove generali di avvicinamento

Proprio il G7 aveva visto importanti dichiarazioni di Trump rivolte agli iraniani, il Presidente si era infatti detto pronto ad incontrare il suo omologo Rohani, ma solo in presenza di circostanze giuste, spiegando anche di non puntare ad un cambio di regime in Iran. Apertura congelata dalle parole di Rohani: gli Stati Uniti facciano il primo passo, togliendo le sanzioni, quelle del maggio 2018, imposte da Washington dopo l’uscita unilaterale degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano, altrimenti l’Iran non rispetterà più gli impegni presi in tema di riduzione e di arricchimento dell’uranio.

Si spera che l’Assemblea generale Onu segni passi avanti

Mentre in Francia si svolgeva il G7, Israele colpiva al confine tra Siria e Iraq. “Sul fronte del campo di battaglia – spiega Matteo Bressan, docente di relazioni internazionali alla Lumsa, intervistato da Radio Vaticana Italia – stiamo assistendo alla conferma e alla estensione del conflitto tra Israele e Iran, che non è più sottotraccia, in realtà è nato già nel 2012/2013, in Siria, quando Israele ha incrementato una serie di attacchi a convogli, contro le milizie iraniane e contro Hezbollah, azioni aumentato negli anni, in particolare nell’ultimo”. Per Bressan si deve sperare che da qui all’Assemblea generale dell’Onu si possano fare passi in avanti, anche perché – aggiunge – “si è arrivati ad un livello di pericolosa escalation verso la quale anche alcuni monarchie del Golfo iniziano ad avere qualche legittima preoccupazione”.

Ascolta l'intervista a Matteo Bressan

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28 agosto 2019, 14:52