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Un bimbo ammalato di malaria in Africa Un bimbo ammalato di malaria in Africa  

Giornata mondiale contro le zanzare per sensibilizzare sulla malaria

Gli animali più pericolosi del mondo non sono gli squali, né i serpenti o i cani, ma le zanzare. L’ultimo rapporto dell’Oms segnala 725 mila vittime causate dalle malattie trasmesse con la puntura, come dengue, Zika o malaria. Proprio contro la malaria è stata istituita la Giornata contro la zanzara che ricorre il 20 agosto

Roberto Artigiani – Città del Vaticano

Il 20 agosto del 1897 sir Ronald Scott scoprì che la zanzara femmina trasmette la malaria, la principale malattia, tra le varie trasmesse dal piccolo insetto, che da sola causa più morti in tutto il mondo. L’Oms infatti ha registrato 425 mila morti e ben 215 milioni di casi in tutto il pianeta solamente nel corso del 2017. Con queste cifre la zanzara occupa il primo posto nella speciale classifica degli animali più pericolosi per l’uomo, staccando ampliamente serpenti (“solo” 50 mila vittime circa) e cani (circa 25 mila uccisioni).

La diffusione di malattie infettive è in aumento

Si tratta di una questione spesso sottovalutata anche se sotto gli occhi di tutti e per questo, su iniziativa di istituzioni e Ong è stato istituito il World Mosquito Day – la Giornata mondiale contro le zanzare. Come racconta il dottor Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità, specializzato in malattie infettive, “le malattie trasmesse dalle zanzare sono sicuramente in aumento. In parte ciò è dovuto a fattori come il cambiamento climatico o la crescente urbanizzazione della popolazione. Per esempio in Africa ora troviamo la malaria ad altitudini più elevate rispetto al passato e malattie come il chikungunya, la dengue o Zika, che prima non erano presenti nelle Americhe, adesso sono ampiamente diffuse in tutta l’America Latina”.

Armi spuntate

Di fronte a questo pericolo siamo ancora molto esposti e gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione sono relativamente pochi. Come conferma il dott. Rezza comunque “i repellenti sono ancora efficaci e possono ridurre il rischio di punture, ma naturalmente non danno una protezione assoluta. Quando si va in aree endemiche bisogna prendere tutte le precauzioni e cercare prima ​​di tutto di non esporsi alle punture coprendosi con indumenti adatti”. La situazione diventa più preoccupante quando si passa a parlare di vaccini e medicinali, Rezza infatti spiega che: “Per quanto riguarda i farmaci non ce ne sono di specifici contro la maggior parte delle malattie trasmesse dalle zanzare, se non per la malaria. Purtroppo però stiamo assistendo a un aumento della resistenza a questi farmaci, per esempio in Asia la situazione sta diventando abbastanza allarmante”.

Ascolta l’intervista a Giovanni Rezza

Difficile controllare le zanzare, il caso dell'Italia

Non meno difficoltosa la strada del contrasto sul territorio alla diffusione delle zanzare. “Lo è in luoghi a clima temperato come l’Italia - spiega Rezza - figuriamoci in Paesi sub-tropicali o tropicali in cui la densità e la varietà di diverse specie di zanzare è particolarmente elevata”. In tutto ciò la situazione in l’Italia è nettamente più semplice visto che, come fa notare Rezza, “ci sono stati un paio di focolai endemici di chikungunya nel 2007 e 2017, ma per fortuna sono rimasti molto localizzati ed è stato possibile nel giro di pochi mesi mettere sotto controllo l’infezione. L'Italia infatti è da sempre un Paese sub-tropicale part-time: durante l’estate le zanzare proliferano, poi per fortuna con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno la loro densità cala così tanto che le malattie non riescono a persistere”.

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20 agosto 2019, 13:59