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Colloquio in Quirinale tra il presidente della Repubblica Mattarella e il premier incaricato Conte Colloquio in Quirinale tra il presidente della Repubblica Mattarella e il premier incaricato Conte 

Governo, incarico a Conte. Santoro: attenzione alla questione sociale e al Sud

Il presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani monsignor Filippo Santoro, commentando l'incarico conferito oggi a Conte, afferma ai nostri microfoni: “È necessario un deciso sostegno di investimenti per lo sviluppo del lavoro. Attenzione al problema ambientale”

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

Il capo dello stato Mattarella ha dato l’incarico a Giuseppe Conte di formare il governo. Conte ha accettato con riserva e tra poco avvierà le consultazioni. Dal Quirinale, il premier incaricato ha parlato di “fase delicata” per il Paese. E della necessità di rilanciare il Mezzogiorno. Soprattutto la parte del discorso sul Sud è stata apprezzata da monsignor Filippo Santoro, presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani e vescovo di Taranto. Conte ha affermato che la priorità è la manovra di bilancio, ma anche indicare il commissario europeo. Proprio il rapporto con l’Europa dovrà essere un punto fermo di questo esecutivo. “Vogliamo un governo europeista, una piena democrazia liberale, una svolta green e sociale. Comincia l'avventura. Asticella molto alta, alla larga dai balconi", ha affermato il premier incaricato..

Un nuovo governo "per" e non "contro"

Importante la collaborazione con tutte le forze politiche e sociali. Conte ha messo in luce che quello che nascerà "non sarà un governo 'contro' ma un governo per modernizzare il Paese e per i cittadini. Realizzerò - ha detto - un governo nel segno della novità, è quello che richiedono anche le forze politiche". La difficile congiuntura impone di agire presto. Conte dunque pensa a un Paese con “una giustizia più equa ed efficiente dove le tasse le paghino tutti ma le paghino meno". L’orizzonte del Paese deve essere improntato a un nuovo umanesimo, afferma ancora il premier incaricato, serve una stagione riformatrice, di rilancio, di speranze, che offra al Paese certezze".

Santoro: attenzione alla questione sociale 

Una volta incontrati i rappresentanti dei partiti, Conte salirà al Colle per sciogliere la riserva. Nell'intervista a Radio Vaticana Italia, mons. Filippo Santoro parla della necessità di rilanciare il lavoro e di guardare alle fasce più povere della popolazione:

Ascolta l'intervista a monsignor Filippo Santoro

R. - Occorre cogliere il disagio sociale che c’è nella gente. È giustissima l’attenzione specifica per il Sud, perché qui si gioca non la vicenda del Mezzogiorno, ma quella dell’Italia intera. Insieme all’attenzione verso il problema sociale, è inseparabile quella verso il problema ambientale; parlo da Taranto, sottolineando la necessità dell’investimento più grande possibile perché sia difesa la vita, l’ambiente e la salute, nella prospettiva di un’ecologia integrale. È necessario anche un deciso sostegno di investimenti per lo sviluppo del lavoro, quindi che si cerchi realmente il bene del nostro popolo e non il bene di una parta sola.

Il precedente governo a guida Lega – Cinquestelle nei confronti del tema dell’immigrazione è stato molto netto. Dovrà cambiare qualcosa secondo lei?

R. - Certamente ci deve essere una disponibilità a trovare soluzioni discusse con l’Europa e quindi un’attenzione ai flussi migratori risolti in un’ottica europea e non solo unilaterale. Anche come Chiesa siamo stati molto attenti alla questione dell’accoglienza; le nostre diocesi - anche la mia – hanno dato disponibilità ad accogliere le persone. Lo stesso impeto che la Chiesa ha messo su questo aspetto, va messo proprio sull’attenzione al disagio sociale più ampio.

Conte ha parlato anche di far pagare meno tasse a tutti. Lei si attende finalmente una politica fiscale per le famiglie?

R. - La famiglia va posta realmente al centro delle attenzioni; va posta al centro sia nella difesa della qualità della vita, nella difesa dell’educazione dei rapporti e sicuramente un’attenzione fiscale più oculata e più esplicita è indispensabile. Un altro aspetto importante è l’attenzione a mettere un limite, se non un fine, alla migrazione dei giovani, dei talenti, dal Sud verso il Nord e verso altre parti d’Europa e del mondo.

Conte ha parlato di laicità dello Stato, mantenendo ferma la libertà religiosa. In Italia c’è un problema di questo tipo?

R. - La questione prende a volte dei cammini positivi di dialogo e a volte ci sono delle chiusure. Pensiamo a tutte le questioni: quando arriva il Natale, quando arriva il Crocifisso … Ci vuole una laicità che non è laicismo, cioè una laicità che ammetta la libertà di culto, di fede per tutti e lo sviluppo di una cultura e di una tradizione legata alla storia del nostro popolo. Una tradizione religiosa è carica di conseguenze sociali positive.

 

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29 agosto 2019, 13:05