Festivaletteratura di Mantova: "Spazio di pensiero contro la banalizzazione"
Eugenio Murrali - Città del Vaticano
Il Festivaletteratura di Mantova scende in campo contro la semplificazione, gli stereotipi, la disinformazione. "Avere voci che provengono da diverse parti del mondo dà la possibilità di un quadro più approfondito su tematiche che spesso vengono ridotte a slogan", ci spiega Luca Nicolini, per quarant'anni libraio, presidente del comitato organizzatore della manifestazione, alla sua 23esima edizione. E nella sua descrizione Mantova ha tutta l'aria di trasformarsi in una grande agorà di pensiero in cui il pubblico può affinare il senso critico nell'ascolto di grandi personalità. Quest'anno sono in programma temi forti come il Mediterraneo e i movimenti dei popoli, l'Europa, l'identità e la memoria, la storia e la cultura ebraica, con un focus su Primo Levi e la Shoah, i luoghi dimenticati dall'informazione di massa, ma anche lo sport, il coraggio e uno spazio particolare per la scienza.
Ospiti di grande valore
Al Festival gli ospiti, che siano nomi a tutti noti o meno conosciuti, hanno sempre una forte personalità. L'intento è quello di dare voce anche a letterature e culture meno frequentate dagli occhi dei lettori europei. Tra gli italiani spiccano autori celebri come Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Erri De Luca, Marcello Fois, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Michela Murgia, Massimo Recalcati, solo per citarne alcuni, mentre, tra gli stranieri, Margaret Atwood, Dave Eggers, Amin Maalouf, Ian McEwan, Elif Shafak, Wole Soyinka, Abraham B. Yehoshua.
Spazio alla spiritualità
"C'è molta attenzione per temi legati alla spiritualità", spiega Nicolini, che ci ha illustrato alcuni degli appuntamenti incentrati su questo tema. In particolare "Le spiritualità e la cittadinanza" con il sociologo Marco Bontempi e il monaco e islamologo Ignazio De Francesco, che indagano le differenti spiritualità presenti nella città plurale contemporanea, domandandosi come farle convivere con l'idea di cittadinanza. Si ricollega invece alle tematiche europee l'incontro di Paolo Rumiz, "Da Norcia all'Europa", un approfondimento sul ruolo dei monaci benedettini nel rinnovamento materiale e spirituale del continente, dopo la caduta dell'Impero romano e nella nascita dell'Europa moderna. Monsignor Vincenzo Paglia e Gherardo Colombo dialogheranno infine sul tema della giustizia, tra antichità, umanesimo e contemporaneità, durante l'appuntamento "Le regole e la coscienza".
Ridare un nome ai naufraghi del Mediterraneo
Anche la Caritas di Mantova entra nel Festivaletteratura e lo fa offrendo spunti di riflessione su temi centrali dell'attualità. Uno di questi è il dialogo "Il nome necessario" tra Cristina Cattaneo e Francesca Mannocchi. Cristina Cattaneo è direttrice del Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università Statale di Milano e dal 2013 al 2017 ha cercato di ridare un nome alle vittime del Mediterraneo. Dopo il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e poi del 2015, al largo della Libia, la studiosa e i suoi assistenti hanno raccolto tutti gli elementi utili a riconoscere i corpi recuperati. Un lavoro difficile per restituire nome, identità e dunque dignità a chi ha perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee.
Uno sguardo attento al mondo ebraico
Particolare spazio alla cultura ebraica e alla sua storia, con le letture e gli approfondimenti dedicati a Primo Levi, "Se questo è Levi", nel centenario dalla nascita, e con riflessioni sul tema della Shoah, come in "Numero 173484", appuntamento che prende il titolo dalla matricola di Schulim Vogelmann ad Auschwitz e vedrà la presenza del figlio Daniel. La piaga dell'antisemitismo è poi richiamata dall'incontro in inglese "The Rise of Anti-semitism" con Howard Jacobson e Peter Florence.
Cultura scientifica e curiosità
I palcoscenici di Mantova, nei giorni del Festival, vedranno la presenza di molti giovani ricercatori, per percorsi di divulgazione scientifica e momenti laboratoriali mirati a fornire un'utile e verificata informazione al pubblico. Protagonisti saranno in particolare i micro-organismi, con eventi che vanno dalla cucina microscopica agli approfondimenti sull'antibiotico-resistenza. Tra le curiosità del Festival alcune anteprime, ad esempio "The miracle of the Little Prince", documentario di Marjoleine Boonstra sui traduttori del libro di Antoine de Saint-Exupery, che ha versioni in oltre trecento lingue, ed è, insieme alla Bibbia, tra le opere più tradotte al mondo.
Una città che si trasforma
"La cosa più bella è che, come mi ha detto un amico anni fa, nei giorni del Festival, i cittadini di Mantova si sentono in vacanza nella loro città, è un momento di arricchimento che li porta in un altrove", ha osservato Nicolini. La città, che si prepara anche a un 'importantissima mostra sul suo pittore cinquecentesco Giulio Romano, si trasforma in un grande salotto accogliente e stimolante, con appuntamenti anche per coloro che non siano riusciti a prenotarsi in tempo per gli eventi con gli ospiti del Festival. La manifestazione vede coinvolti oltre venti luoghi di grande bellezza e importanza civile: dalle Piazze Alberti, Mantegna, Castello, alla Basilica Palatina di Santa Barbara, la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, il cinema Oberdan, il conservatorio di musica, i palazzi Castiglioni, Panzera, San Sebastiano, i teatri, il Seminario Vescovile, il Museo diocesano, i licei e altri spazi storici di Mantova.
Lettori fortissimi e curiosi
In un Paese in cui un'altissima percentuale della popolazione fatica a leggere un libro l'anno, i lettori fortissimi, benché in minoranza, sono molto motivati e contribuiscono alla riuscita di festival dedicati alla letteratura, di cui quello di Mantova è tra i più importanti. Ma insieme agli appassionati "ci sono anche semplici curiosi", secondo il presidente Nicolini, e anche al loro desiderio di crescita si rivolge Festivaletteratura.
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