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Pazienti presso un ospedale Pazienti presso un ospedale

Mozambico, al via un nuovo progetto contro le malattie croniche

Medici con l’Africa Cuamm ha presentato a Maputo, capitale del Mozambico, un nuovo progetto contro le malattie croniche. L’organizzazione non governativa sottolinea la necessità di spezzare il circolo vizioso di povertà e malattia

Chiara Colotti – Città del Vaticano

L’ong per la tutela della salute delle popolazioni africane ha lanciato, in collaborazione con il programma “Dream” della Comunità di Sant’Egidio e AIFO, il progetto: “Puntare sulla Prevenzione, per ridurre i costi economici, ma soprattutto umani”. Sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il programma ha l’obiettivo di combattere malattie croniche non trasmissibili, tra cui diabete e ipertensione, sempre più diffuse nel continente africano. Si aggiunge, per le donne, la minaccia del cancro alla cervice, ancora poco conosciuto in Africa. Tra le cause principali della diffusione di queste malattie: scarsa educazione, poca prevenzione e stili di vita non salutari.

Il progetto di Cuamm

Nel progetto sono coinvolti ben dodici centri di salute e due ospedali delle province di Maputo, Sofala e Zambezia. L’obiettivo? Promuovere la prevenzione e portare servizi sanitari di qualità nei villaggi remoti della regione. “Vengono inoltre realizzate – spiega Paolo Massaro, responsabile del progetto – alcune attività nelle comunità per promuovere iniziative di sensibilizzazione sul problema delle malattie croniche”. Un intervento necessario al fine di spezzare il circolo vizioso di povertà e malattia che esiste nel Paese.

La sfida che Cuamm deve affrontare

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato il rapporto tra malattie croniche non trasmissibili e povertà. “Spesso il mancato accesso alle cure indica una mancanza di possibilità reali per le persone”, conferma Massaro. Le famiglie più povere infatti sono quelle maggiormente colpite da diabete e ipertensione, che spesso necessitano di cure costose non sostenibili da parte dei singoli individui. “A ciò si aggiungono – prosegue Massaro – ostacoli a livello culturale in quanto spesso le persone non vogliono rivolgersi ai centri di salute. Proprio per questo, è necessario che si inizi ad operare nelle comunità”.

Papa Francesco a Zimpeto

Nel suo recente viaggio in Africa, il Papa ha incontrato i malati dell’ospedale di Zimpeto (Maputo), dove sono ricoverate soprattutto persone affette da Aids. “Il Papa – conclude il capo progetto Cuamm – è arrivato con un messaggio molto positivo, un messaggio di speranza e di supporto alla popolazione. (…) Il fatto che abbia visitato l’ospedale è un chiaro segnale per tutta la popolazione mozambicana”.

Ascolta l'intervista a Paolo Massaro

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11 settembre 2019, 13:47