Usa, la Commissione di vigilanza chiede documenti su Ucrainagate
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
L’Ucrainagate potrebbe diventare un grosso scoglio per il presidente Trump sulla strada delle prossime elezioni presidenziali americane del prossimo anno. Le accuse di aver chiesto indagini a Kiev sul suo avversario democratico, Joe Biden, potrebbero essere confermate da un secondo dirigente dell'intelligence, che potrebbe ora testimoniare al Congresso. Lo scrive il New York Times. Si tratta di un reato considerato molto grave negli Usa. Intanto, in attesa di sviluppi che potrebbero avere del clamoroso, la commissione di vigilanza della Camera ha emesso un mandato formale, con la precisa richiesta alla Casa Bianca di consegnare tutta la documentazione sull'Ucrainagate nell'ambito dell'indagine di impeachment su Donald Trump.
Tutta la vicenda è stata innescata dall’iniziativa della speaker della Camera, la democratica, Nancy Pelosi, che ha avviato il procedimento nei confronti di Trump. Secondo la legge statunitense, infatti, il capo dello Stato non può essere accusato dalla magistratura, ma solo dal Congresso. Ed è quanto sta avvenendo. Secondo Mattia Diletti, esperto di Stati Uniti e docente all’Università La Sapienza, la questione ha degli evidenti risvolti elettorali. A poco più di un anno dalle presidenziali del 3 novembre del 2020, i democratici potrebbero giocare tutte le carte per colpire Trump sulla sua popolarità tra gli americani, che sembra essere l’aspetto attualmente meno in crisi del capo della Casa Bianca.
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