Bolivia, monsignor Coter: Chiesa in prima linea nel promuovere il dialogo
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Resta critica la situazione in Bolivia dove ieri in seguito a scontri, avvenuti nel dipartimento di Santa Cruz, sono morte due persone. Dall’inizio delle proteste, più di tre settimane fa, sono almeno dieci le vittime. Sul fronte politico, Russia e Stati Uniti hanno riconosciuto Jeanine Anez come presidente ad interim del Paese. Le manifestazioni di protesta, sfociate anche in duri scontri tra dimostranti e agenti di polizia, sono scoppiate lo scorso 20 ottobre dopo le presidenziali, vinte da Evo Marales. L’esito delle consultazioni è stato fortemente contestato e l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha riscontrato varie irregolarità. Dopo forti pressioni, in particolare da parte dell’esercito, Evo Morales si è dimesso e attualmente si trova in Messico, Paese che gli ha concesso l’asilo politico.
Alta tensione nella regione del Chapare
Monsignor Eugenio Coter, vicario apostolico di Pando, nel nord della Bolivia, sottolinea che la nomina di Jeanine Anez come nuovo capo di Stato è molto importante. Ma restano dubbi e preoccupazioni per il futuro del Paese.
La situazione più critica si registra nella regione del Chapare, dove il “95 percento della produzione di coca è destinata al narcotraffico”. In questa provincia, dove si auspica “il ritorno di Evo Morales”, la tensione resta alta. Nel suo primo discorso come presidente Jeanine Anez ha dichiarato che guiderà il Paese fino a nuove elezioni. Si tratta, secondo monsignor Coter, di “una grande sfida”. Costituzionalmente la neo presidente, osserva il vicario apostolico di Pando, ha a disposizione 90 giorni per indire nuove consultazioni. Tra le sfide c’è “l’urgenza di rivedere l’anagrafe centrale degli elettori”, come già indicato nelle elezioni precedenti dagli organismi internazionali. L’aggiornamento dell’anagrafe, ricorda monsignor Coter, è un elemento essenziale per lo svolgimento di “elezioni trasparenti”. Si deve ricostruire “tutto l’apparato elettorale”.
Il ruolo della Chiesa
Il vicario apostolico di Pando sottolinea infine che il ruolo della Chiesa, in questo momento così delicato del Paese, è stato quello, innanzitutto, di promuovere il dialogo. La Chiesa “ha invitato le parti a sedersi e a lavorare con onestà, trasparenza e con giustizia per aiutare questo processo di dialogo”. “È interessante anche il fatto –aggiunge monsignor Coter - che questa crisi abbia portato alla dimissione di vari sindaci, governatori anche a livello locale”. “Quindi sta provocando un rinnovamento di tutto la struttura dirigente del Paese. A livello locale, la Chiesa è stata presente, ha dialogato, ha accompagnato i gruppi che reclamavano giustizia e democrazia”.
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