Hong Kong: terzo giorno di disordini dopo la ripresa delle proteste
Fausta Speranza - Città del Vaticano
Sono stati violenti gli scontri alla Chinese University dove si è formato un fronte contrapposto a quello dei giovani protagonisti da agosto delle manifestazioni, scoppiate prima per contestare la legge sull’estradizione in Cina e poi per chiedere indagini su alcuni interventi repressivi delle forze dell’ordine e proseguite poi con l’intento dichiarato di chiedere maggiore democrazia. Non la pensano così almeno gli 80 studenti cinesi che sono stati evacuati dall’ateneo di Pechino dalla polizia, che ha fatto sapere di aver trovato molotov. Ma c’è poi il resto della piazza e dell’isola dove invece è compatto il fronte della protesta e in questo caso lo scontro continua ad essere con le forze dell’ordine. Molte scuole risultano chiuse. L’Unione Europea, chiedendo dialogo e moderazione, raccomanda di compiere ogni sforzo per garantire che le elezioni del Consiglio distrettuale del 24 novembre procedano come previsto. Nel comunicato dell’ufficio azione esterna di Bruxelles si legge che invierà “un segnale importante sull'esercizio dei diritti e delle libertà democratiche sanciti dalla Legge fondamentale".
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