Insieme per la nostra casa comune. David Sassoli riflette sulla Laudato si'
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
“Il dialogo sull’ambiente nella politica internazionale”.E' questo il tema del primo dei sette incontri di “Insieme per la nostra casa comune”, l’itinerario di riflessione che la diocesi di Roma per l’anno pastorale 2019-2020, si è impegnata a organizzare stimolando l'intervento di rappresentanti di istituzioni e mondo culturale, sull’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco . Il 9 dicembre interverrà il climatologo, meteorologo e accademico Luca Mercalli su “Quello che sta accadendo alla Nostra Casa”; il 13 gennaio 2020 si parlerà invece de “La radice umana della crisi ecologica” con l’architetto ideatore del Bosco Verticale Stefano Boeri. Ancora, il 10 febbraio l’economista e presidente di Next Leonardo Becchetti rifletterà su “Un’ecologia integrale”. E poi spazio nel 2020 a momenti di riflessione sugli stili di vita e sulla cosiddetta "cultura della cura".
Ogni serata sarà accompagnata da brani musicali e dalla lettura di stralci del testo papale; seguirà la riflessione dell’ospite, mentre la conclusione sarà sempre a cura del cardinale vicario, in chiave teologica e spirituale.
Un'Europa più forte e più unita
Nella serata d'inaugurazione il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli affronta il tema ambientale dal punto di vista delle istituzioni dell'Unione. "Serve"- dice nella nostra intervista - un' Europa più forte, più unita, ma non a scapito degli altri bensì con l'attenzione agli altri, ad ogni uomo". Oggi tutto è connesso anche sul fronte ambientale e dunque se globalizzazione deve essere, serve una modalità di attenzione alla dignità umana che è uno degli aspetti a cui il Papa nell'Enciclica, punta maggiormente.
La guida di Papa Francesco
"Consapevolezza e responsabilità" sono i due richiami - afferma Sassoli - del testo del Papa, che ci guiderà in tutto il secolo, che "vanno tradotti in politiche e strumenti". Tra questi, in primo luogo, la "sostenibilità che sta entrando nella coscienza di tutti", per la quale non servono battaglie radicali ma "convergenze" e dialogo. Sassoli non nega che su questo fronte ci sono tanti " interessi legati alla conservazione", tanti "egoismi" e Stati che si tirano indietro anche dagli accordi sottoscritti. "Abbiamo la sensazione di trovarci un po' da soli". Ecco - afferma - sono necessari strumenti che servano anche a coinvolgere chi si tira fuori, chi è distratto".
Le priorità
Quali le soluzioni più immediate, quali le priorità? Nelle parole del Presidente del Parlamento europeo ci sono i tagli alle emissioni di CO2; le energie rinnovabili; nuovi stili di vita e il comparto dell'elettrico. "Non esistono soluzioni facili e immediate": si avvertono le potenzialità che ha l'Europa ma anche i "suoi limiti". E tra le sfide citate c'è quella per esempio dell'Ilva: come mantenere il lavoro e nello stesso tempo garantire la conversione industriale di grandi stabilimenti verso modelli eco-compatibili. "L'ecologia - come ci insegna il Papa - è mettere al centro la protezione e la dignità della persona e per questo servono spinte al rafforzamento di politiche sociali". Gli standard europei, sottolinea il presidente, devono somigliarsi e ci si deve aiutare. "Il ministro degli Esteri indiano - confessa - mi ha detto: diamo da mangiare a milioni di indiani, aiutateci a farlo senza inquinare". E' la "compartecipazione ad un destino comune che l'Europa deve sentire molto forte".
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