Corea del Nord, vertice a tre in Cina per dire no al nucleare
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Summit in Cina sulla Corea del Nord. I leader della Corea del Sud, della Cina e del Giappone si ritrovano nella città di Chengdu per tentare di rafforzare il processo di distensione con Pyongyang. Al centro dei colloqui ci sono anche questioni economiche, ma la denuclearizzazione dell’area è sicuramente uno dei punti all’ordine del giorno.
La Cina chiede che ripartano i colloqui
Soprattutto la Cina spinge affinché ripartano i colloqui tra Washington e Seoul. Il Presidente Xi Jiping ha espresso la sua preoccupazione per lo stallo dei negoziati e chiede che il dialogo non sia abbandonato. “Ci sono molte persone preoccupate per la situazione di tensione nella penisola coreana – ha aggiunto il Presidente sud coreano Moon Jae – Cina e Corea del Sud dovrebbero unire le forze per aiutare Corea del Nord e Stati Uniti a sostenere questo momento di dialogo"
Per Pechino e Mosca per allentare la sanzioni
Cina e Russia di recente hanno presentato una proposta di risoluzione all'Onu per allentare le sanzioni contro la Corea del Nord. La Cina sollecita sia Usa sia Corea del Nord a proseguire i loro negoziati, sia la ripresa dei negoziati a sei (che coinvolge le due Coree, Usa, Cina, Russia e Giappone), in stallo da fine 2008, al fine di raggiungere la totale denuclearizzazione della penisola coreana. La bozza, secondo i media internazionali, vuole rimuovere il divieto su settori primari dell'export del Nord, come carbone, acciaio, minerali ferrosi e tessile "con l'intento di migliorare lo stile di vita della popolazione civile". In quest'ambito, c'è anche la rimozione del bando all'invio di lavoratori all'estero, una delle principali fonti di valuta estera per la casse dello Stato.
Dalla Corea del Nord nuovi test missilistici
Negli ultimi mesi, Pyongyang ha aumentato la pressione nell’area, effettuando due test negli ultimi 20 giorni e ottenendo "risultati straordinari per rafforzare la deterrenza nucleare". La Corea del Nord sta valutando la produzione di nuove armi contro la minaccia Usa. Gli Usa sono guardinghi. Il Presidente Donald Trump ha detto che resterebbe deluso se ci fosse qualcosa "in lavorazione" in Corea del nord, ammonendo che gli Stati Uniti stanno monitorando da vicino le attività di Pyongyang. “La Corea del Nord è oggettivamente una pedina di Pechino. Quanto sta succedendo è un riflesso delle tensioni commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti”, dice Nunziante Mastrolia docente alla Luiss ed esperto dell’area.
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