Francia: apertura dell'Eliseo sulla riforma delle pensioni
Elvira Ragosta – Città del Vaticano
L’apertura dell’Eliseo aprirebbe alla mediazione su uno dei punti più contestati della riforma, "l’età di equilibrio" portata a 64 anni. Oggi pomeriggio il premier Edouard Philippe incontra i rappresentanti delle diverse sigle sindacali. Ieri, alla fine della grande mobilitazione che ha bloccato il Paese, il comitato intersindacale ha annunciato che le agitazioni sociali continueranno, anche nel periodo natalizio, e finché non sarà ritirata la contestata riforma delle pensioni. La Confederation generale du travail, il sindacato con posizioni più radicali nella protesta, ha rivendicato i blackout che ieri in alcune città del Paese hanno lasciato senza elettricità 90mila abitazioni.
Il nuovo segretario di Stato alle Pensioni
E’ Laurent Pietraszewski, deputato di En Marche, con una carriera nelle Risorse umane, il nuovo segretario di Stato per le pensioni scelto dall’Eliseo per sostituire Jean-Paul Delevoye, l’artefice della riforma, dimessosi nei giorni scorsi dopo essere finito al centro delle polemiche a causa di incarichi che aveva omesso di dichiarare prima di assumere le sue funzioni di governo.
Gli effetti dello sciopero sulla società
Dopo quattordici giorni, “i francesi sono un po’ stupiti, ma la risposta sul piano degli scioperi è stata tutto sommato molto compatta. In Francia gli effetti degli scioperi sono profondi: qualcuno porta il sacco a pelo e dorme in ufficio perché il blocco del traffico e i blackout impediscono di poter tornare a casa” afferma il professore Vincenzo Ferrante, ordinario di Diritto del Lavoro all’Università Cattolica, secondo cui questa riforma viene vista come una sorta di tradimento di quelle aspettative di crescita, sviluppo e miglioramento della condizione sociale che avevano costituito la base per la campagna elettorale di Macron.
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