Nasce in Austria l’inedito governo popolari-verdi
Michele Raviart – Città del Vaticano
Ha giurato all’Hofburg di Vienna, davanti al presidente della Repubblica Alexander Van Der Bellen, il nuovo governo dell’Austria, formato dall’inedita coalizione tra il partito popolare Oevp e verdi. Il nuovo governo, presieduto nuovamente dal giovane Sebastian Kurz sarà composto da 15 ministri, in maggioranza donne. Dieci saranno i ministri dei conservatori, cinque quelli degli ecologisti.
Sabato scorso il “si” dei verdi
Il via al nuovo governo è arrivato dopo un periodo di consultazioni seguito alle elezioni anticipate indette lo scorso settembre, in seguito agli scandali che avevano colpito il partito di estrema destra Fpoe, allora al governo con i popolari di Kurz. I delegati dei Verdi, guidati da Werner Kogler e sempre all’opposizione fino ad oggi, avevano dato il via libera al nuovo esecutivo sabato scorso con oltre il 98% di voti favorevoli.
Un esperimento politico nuovo
Quello di un governo tra conservatori e ambientalisti è un esperimento inedito a questi livelli in Europa e molte sono le attese intorno a questa alleanza, come spiega a Vatican News il giornalista austriaco Eric Leitenberger, portavoce del Consiglio ecumenico delle chiese nel Paese.
R. - Questo nuovo governo è un segnale molto importante per tutta l’Europa. Popolari e Verdi dopo prolungate negoziazioni sono riusciti a trovare una base di cooperazione. Naturalmente ci si pone la domanda: quanto sarà “verde” il programma del governo? I Verdi in Austria lo hanno concordato con il partito di Sebastian Kurz, giovane star della politica austriaca, ma per questo dovranno sostenere una politica migratoria abbastanza dura, l’estensione del divieto del velo per le ragazze musulmane, l’istituzione di centri di rimpatrio per i migranti, l’inasprimento della legge contro l’islam politico e anche la detenzione preventiva per persone potenzialmente pericolose...
Quanto può durare questo governo?
R. - Molti commenti sui social media sono scettici. Si vedrà poi nella vita quotidiana del governo come i due partiti riusciranno a mettere in pratica un programma concordato che però viene interpretato diversamente dalle due parti. Si parla attualmente di esperimento, ci sono anche le parole “rischio” e “avventura” ma ciò vale principalmente per il partner minore della coalizione. Per l’Austria come Paese è una grande opportunità per trovare un nuovo modo di cooperazione che si è perso nel passato. In breve, l’Austria potrebbe essere in futuro una sorta di “pioniere” per lo sviluppo politico nel nostro continente. Sebastian Kurz in ogni caso è il grande vincitore e può fare dimenticare il passo falso con il cosiddetto partito della libertà che non solo ha danneggiato la sua reputazione ma anche quella del nostro Paese. Anche se la coalizione con i verdi dovesse fallire può affermare di aver provato nell’interesse della nazione, nell’interesse dell’Austria.
Il mondo cattolico sia a livello di elettorato sia a livello di Conferenza episcopale come ha accolto la formazione di questo nuovo governo?
R. - Molto positivamente. Il presidente della Conferenza episcopale austriaca il cardinale Schönborn questa mattina ha fatto un tweet personale ancora prima dell’inaugurazione ufficiale del nuovo governo per dire che augura molto successo a questo governo e che augura la benedizione del Cielo. Ha fatto riferimento a quella tradizione austriaca di mettere le cose che ci accomunano prima delle divisioni. Questo è molto importante.
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