Piano di pace di Trump: uno Stato ai palestinesi, ma Gerusalemme a Israele
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Uno Stato per i palestinesi, 50 miliardi di dollari e 1 milione di posti di lavoro per loro, “che meritano una vita migliore”, ma Gerusalemme capitale unica e indivisa di Israele, che probabilmente potrà annettersi gran parte degli insediamenti creati nei Territori palestinesi, perché “nessun palestinese e nessun israeliano dovrà lasciare la sua casa”. E’ questo il cuore dell’”accordo del secolo”, la proposta di pace per il Medio Oriente illustrata oggi alla Casa Bianca dal presidente statunitense Donald Trump, insieme al premier israeliano Netanyahu.
Trump: l'accordo raddoppierà il territorio palestinese
Un piano di 80 pagine, “il più dettagliato della storia”, del quale però il Presidente rivela solo alcuni punti, ringraziando Israele per aver accettato che venga diffusa una mappa delle aree coinvolte nella proposta e assicurando che "questo accordo raddoppierà il territorio palestinese”. E definisce la sua “una soluzione a 2 Stati realistica, che può risolvere il rischio che uno Stato palestinese costituisca una minaccia per Israele". La pace richiede compromessi, chiosa Trump, “ma non chiederemo a Israele di scendere a compromessi sulla sua sicurezza".
Abu Mazen fermi il terrorismo di Hamas
Il Presidente statunitense chiede al collega palestinese Abu Mazen, che già ha rigettato la bozza d’accordo circolata in questi giorni, di cogliere “l’opportunità storica” per dare uno Stato indipendente alla Palestina, che avrà, in caso di accordo, anche l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme Est, a condizione che, entro i 4 anni previsti per il negoziato, il presidente palestinese blocchi l’attività terroristica di Hamas. "Se lei accetterà il piano – dice il presidente Usa rivolgendosi direttamente al collega palestinese - noi saremo lì per sostenere in ogni modo possibile". "Nessuno sarà sradicato dalle proprie case – aggiunge - questa potrebbe essere l'ultima opportunità per i palestinesi".
Luoghi santi dell'Islam a Gerusalemme: garante il re di Giordania
Per garantire l’ingresso dei fedeli musulmani nei luoghi santi di Gerusalemme, spiega il presidente Usa, Israele troverà un’intesa con il re di Giordania. Prima delle parole di Trump, migliaia di persone avevano manifestato a Gaza, bruciando le immagini del Presidente e di Netanyahu, e sfilato con cartelli con scritto "la Palestina non è in vendita".
Sulla proposta di Trump, Andrea De Angelis ha raccolto il commento di Gianni Riotta, giornalista de "La Stampa", esperto di Stati Uniti, già direttore del Tg Uno e de "Il Sole 24 ore".
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