Nuova economia: Assisi attende oltre 2000 giovani per incontrare il Papa
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
"Un’iniziativa che ho tanto desiderato: un evento che mi permetta di incontrare chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Un evento che ci aiuti a stare insieme e conoscerci, e ci conduca a fare un patto per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani."
Con queste parole Francesco, il 1° maggio dell'anno scorso, dava vita all'evento Economy of Francesco - I giovani, un patto, il futuro – Assisi 2020 , chiamando nel cuore dell'Umbria, dal 26 al 28 marzo prossimi, giovani da tutto il mondo insieme ad imprenditori e change-makers "per fare un patto" nello spirito di San Francesco perché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, fraterna, sostenibile e con un nuovo protagonismo di chi oggi è escluso. Da allora una grande macchina organizzativa si è messa in moto coordinata da un Comitato formato dalla Diocesi di Assisi, l’Istituto Serafico, il Comune di Assisi e l’Economia di Comunione, in costante dialogo con il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che patrocina l’iniziativa.
I numeri sono già rilevanti, ci racconta nell'intervista, il direttore scientifico professor Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica alla Lumsa, che questa sera affronterà a Spoleto un dibattito sul tema "Cristianesimo e Capitalismo", uno degli argomenti che sarà al centro dell'attenzione anche dei giovani ad Assisi. L'attività lì sarà organizzata con un metodo innovativo - spiega - che dà spazio all'ascolto, al colloquio personale con i grandi economisti e i premi Nobel, alla meditazione sui luoghi di san Francesco, senza necessità di stilare documenti o sintesi, ma aprendo spazi in cui elaborare qualcosa di nuovo.
Oltre 3300 le richieste di partecipazione già arrivate, 30 gli iscritti con meno di 18 anni che faranno capo a 12 villaggi organizzati per svolgere i lavori su grandi temi e interrogativi dell'economia di oggi e domani: il lavoro, il management, la finanza e l’umanità, l’agricoltura e la giustizia, l’energia e la povertà, il profitto e la vocazione, le policies for happiness, CO2 della disuguaglianza, businness e pace, economia e donna, imprese in transizione, vita e stili di vita. Interverranno, per discuterne insieme, anche economisti, imprenditori ed esperti di sviluppo sostenibile di fama internazionale.
"Cosa mi aspetto? Un 'esperienza vera", dice ai nostri microfoni Luigino Bruni:
R.- E' un evento di giovani. Sì,ci saranno anche alcuni adulti ma rimarremo molto sullo sfondo. E' un evento di giovani e come tale sarà. Si parla tantissimo di questa tematica tra economia e cristianesimo. Chiaramente non sarò io a dare, con i miei temi, l'agenda a questi giovani, perchè è il Papa che li convoca e lui ha scritto una lettera dove già cita i temi che vuole siano trattati. Il Papa stesso più volte ha riportato l'attenzione sull'economia: è un suo grande tema come è un grande tema di san Francesco d'Assisi. Noi stiamo facendo di tutto perché siano i giovani i protagonisti con il loro linguaggio e con le loro domande. La cosa bella è che avremo giovani da 130 Paesi del mondo, persone che hanno prospettive molto diverse e 30 iscritti hanno meno di 18 anni. Quindi è una bella sfida: dovremo dare spazio molto alle prospettive, senza fare sintesi, documenti o manifesti che non servono, bensì attivare processi senza avere fretta e vediamo che cosa accadrà nei prossimi anni.
Molti giovani, in base a quello che hanno scritto, vogliono venire per ascoltare e per imparare. Sarà dunque una specie di lavoro collettivo. Guardando le tematiche in programma, i termini sembrano quasi antitetici: profitto e vocazione, finanza e umanità, giustizia e agricoltura...
R.- Si, innanzitutto abbiamo voluto usare titoli in tensione, perchè la vita è così. Non vogliamo dare a questi giovani l'idea che fare una nuova economia sia facile. Perché devi mettere insieme la vocazione delle persone con le esigenze anche di organizzazioni che non falliscano; devi mettere insieme come si fa a salvare l'umanità quando lavori in una banca o quando devi dare un prestito o non darlo a un povero. Quindi abbiamo cercato di salvare la "complessità"; però non ci aspettiamo che in 5 giorni si cambi l'economia! Si può invece attivare qualcosa, far partire un processo, come dice il Papa nella Evangelii gaudium e non occupare spazi, neanche lo spazio di Assisi. Stiamo facendo di tutto perché i giovani facciano un'esperienza, abbiano molte ore al giorno di programma libero per andare da soli sui luoghi di Francesco a riflettere. Loro vogliono anche ascoltarsi tra loro e non solo ascoltare gli adulti. Non ci sarà dunque un insieme di conferenze ma un'esperienza vera, non finta.
E quel Patto finale, di cui si parla, tra i giovani economisti e Papa Francesco? Cosa sarà?
R. - E' ancora una cosa indefinita. Non vogliamo però che sia una cosa finta, una cosa un po' folkloristica. Chiaramente sarà un impegno a più livelli, un impegno individuale, come villaggio, e poi ci sarà un momento collettivo dove ci si impegnerà tutti con Papa Francesco e innanzi a San Francesco. Però lo stiamo ancora organizzando con i giovani, ascoltandoli.
Ma sicuramente le parole chiave, quelle che uniscono Francesco d'Assisi e Papa Francesco, saranno il leitmotiv per quei giorni. Parliamo di custodia, di attenzione, di gratuità. Ecco se lei dovesse dare delle parole chiave per questo evento cosa direbbe?
R. - Aggiungerei anche la parola "povertà" che è quella di san Francesco su cui ha costruito un nuovo umanesimo. E' la povertà scelta, la condivisione, la fraternità. Questo sarà uno dei temi da declinare con i giovani. Ma Francesco è anche il Cantico delle Creature, quindi anche il tema dell'ecologia sarà presente. Ci saranno allora, le parole di Papa Francesco, quelle di san Francesco e quelle dei giovani, per costruire qualcosa che ancora non esiste.
Quindi in programma ci sono alcuni giorni di preparazione, poi tre giorni di lavori e alla fine l'incontro con Papa Francesco. In mezzo praticamente i villaggi che sono spazi di colloquio e approfondimento?
R. - Momenti di lavoro collettivo e individuale, perchè i giovani hanno chiesto che ci siano adulti, economisti e imprenditori a disposizione per colloqui personali. Quindi avremo molti momenti di "non programma", di "dialogo tu a tu" , alternati a momenti di lavoro di gruppo con metodi interattivi nei 12 villaggi a disposizione, in cui si produrranno proposte di cambiamento concreto dell'economia, che saranno portate al Papa e riferite a dodici ambiti della vita economica di oggi.
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