Afghanistan: possibile accordo tra Usa e talebani per una tregua
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
In Afghanistan potrebbe presto terminare lo stato di guerra. Possibile anche il ritiro delle truppe americane dal Paese. Si potrebbero dunque confermare le anticipazioni dello stesso presidente Donald Trump, che negli ultimi giorni aveva parlato di un accordo imminente con i talebani. Se la notizia fosse confermata, l’intesa sarebbe un primo decisivo passo per l’avvio di veri e propri negoziati di pace. Secondo fonti informate, dell’iniziativa si sarebbe parlato a margine della conferenza di Monaco sulla sicurezza internazionale, quando il segretario di stato americano, Mike Pompeo, e il capo del Pentagono, Mark Esper, hanno incontrato il presidente afghano Ashraf Ghani. L'accordo – riportano i media americani – prevede un periodo di sette giorni in cui dovrà cessare ogni tipo di attività bellica. Successivamente si potrà arrivare entro dieci giorni alla firma di un'altra intesa sull'avvio di negoziati di pace tra tutte le parti in causa in Afghanistan. Il tutto dovrebbe avvenire in tempi brevi. Si parla di poche settimane. Per quanto riguarda l'uscita delle truppe americane dal Paese, che constano attualmente 12 mila uomini, l'ipotesi è quella di un ritiro graduale in un arco di tempo di 18 mesi. Proseguiranno però tutte le operazioni anti-terrorismo, contro il sedicente Stato Islamico e al Qaeda.
Luci e ombre di un possibile accordo
Secondo Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il presidente americano Trump vorrebbe annoverare, tra i suoi risultati in diplomazia internazionale, qualcosa di importante. Sarebbe effettivamente un fiore all’occhiello, dopo i nulla di fatto sulle situazioni in Siria e in Corea del Nord. Risultati da giocarsi in una campagna elettorale per la Casa Bianca e che presto entrerà nel vivo. Le difficoltà che derivano da un possibile accordo per porre fine alla crisi afghana, secondo Redaelli, stanno nel fatto che i talebani sono diventati una realtà talmente composita e variegata, che un’eventuale intesa lascerebbe fuori gran parte del movimento. E’ importante comunque che si giunga ad un cessate il fuoco per il Paese, ma è essenziale, conclude Redaelli, che si coinvolga nel negoziato anche il governo di Kabul.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui