Per la Bce l'economia Ue cresce ma attenzione al Coronavirus
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
"In linea con le nostre aspettative, l'economia della zona euro continua a crescere, anche se con slancio modesto”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, nel suo primo discorso alla commissione economica del Parlamento Ue, da quando si è insediata alla guida dell’istituto di Francoforte.
Il virus in Cina "fonte di preoccupazione"
Per la numero uno della Bce, l'economia domestica resta relativamente resiliente", ma "le incertezze che circondano" l'economia globale "restano elevate". E se le incertezze relative alle tensioni Usa-Cina diminuiscono, altre, per Lagarde, "come l'incertezza dall'impatto del coronavirus, sono una rinnovata fonte di preoccupazione". Guardando al caso della Sars dieci anni fa, ha affermato, che "ci si è resi conto" come "l'economia" subisca "uno shock", la crescita rallenti", ma poi "riparte con forza" con il regredire dell'epidemia”.
La Bce pronta a dare il suo sostegno
Per la presidente della Banca Centrale Europea "l'economia della zona euro continua a richiedere il supporto della nostra politica monetaria, che fornisce uno scudo dai venti contrari globali. Allo stesso tempo, continuiamo a monitorare da vicino i potenziali effetti collaterali delle nostre misure"
Importante il Green Deal
La Bce "può contribuire al progetto del Green deal" all'interno del suo mandato, ma come farlo sarà analizzato durante la revisione in corso delle sue politiche, ha sottolineato Christine Lagarde. La Bce "non può prestare né comprare bond della Bei sul mercato primario, ma può comprarli sul mercato secondario. E' lì che possiamo avere un impatto", ha spiegato.
L'economista Becchetti: la Bce mantenga il suo approccio espansivo
Per l’economista Leonardo Becchetti, componente delle Settimane Sociali dei cattolici, la Bce “deve assolutamente mantenere l'approccio espansivo che ha avuto negli ultimi tempi ma come sappiamo la politica monetaria è quasi arrivata ai suoi limiti di possibilità di sostegno all'economia. Il convitato di pietra che dobbiamo riuscire a convocare è proprio la politica fiscale. Quindi oggi il passo avanti che ci si aspetta è quello delle politiche fiscali, in particolare anche il New Green Deal può avvalersi di una funzione di moltiplicatore delle politiche fiscali, che sarebbe molto importante attivare.
Professore, perché secondo lei il Coronavirus sta in qualche modo fermando la ripresa dell'economia mondiale?
R. - Perché l’economia è fatta di incontri tra persone e di scambi di prodotti che vengono manufatti in parte molto importante proprio in Cina, e che poi vengono lavorati e raffinati in altre paesi del mondo. E quindi il rischio è che nelle catene globali del valore si creino degli inceppi, in questo momento, proprio perché la situazione della Cina è un po’ difficile
La preoccupazione per la guerra dei dazi secondo lei possiamo ritenerla archiviata?
R. - Quello è stato un battere i pugni sul tavolo da parte di Trump in merito ai rapporti con la Cina. C’è la speranza che questa fase di rinegoziazione si sia conclusa, arrivando ad un nuovo accordo che è un nuovo equilibrio tra le diverse potenze commerciali. Se questo è vero gli effetti negativi sull'economia globale non ci saranno più.
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