Elezioni in Camerun: forte astensione secondo il monitoraggio della Chiesa
Tendenza all’astensione “quasi generale”, affluenza “piuttosto timida”. Questi i dati emersi dal monitoraggio dei 262 osservatori della Chiesa cattolica alle elezioni legislative e municipali di domenica scorsa in Camerun. A riferirlo, monsignor Abraham Kome, presidente della locale Conferenza episcopale. Secondo i vescovi, nelle regioni anglofone del Nord Ovest e del Sud Ovest, l’insicurezza ha impedito a 17 osservatori cattolici di svolgere il loro lavoro e a tanti cittadini di andare a votare.
Le sedi elettorali
È stato inoltre rilevato che il Raggruppamento Democratico del Popolo Camerunese, il partito del capo dello Stato, Paul Biya, in carica dal 1982, era rappresentato in quasi tutte le sedi elettorali del Paese, mentre l’opposizione era assente in diversi seggi, anche per il boicottaggio deciso alla vigilia proprio per le condizioni di profonda insicurezza riscontrate.
La denuncia di Hrw
Soltanto ieri Human Rights Watch (Hrw) aveva denunciato che oltre 100 persone erano state rapite in quelle zone poco prima delle consultazioni. Dal 2017, in base ai dati delle ong che operano sul territorio, il conflitto tra esercito di Yaoundé e separatisti ha già causato più di 3.000 morti e ha costretto oltre 700.000 persone a fuggire dalle loro case.
L’Assemblea Nazionale
Finora non sono stati resi pubblici né i risultati delle elezioni, che devono designare i 180 membri dell’Assemblea Nazionale oltre ai rappresentanti comunali, né le cifre relative all'affluenza alle urne. I dati forniti dalla Chiesa rispecchiano quelli degli osservatori dell’Unione Africana, che hanno rilevato uno scarso numero di votanti a fronte dei quasi 7 milioni di aventi diritto.
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